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Il viaggio di Francesco: presentato al Salone delle Bandiere l’ evento benefico a sostegno dell’ ass. familiari di pazienti in cure palliative

 

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Partecipato al Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca l’incontro di presentazione del libro di Francesco Irrera “ il Viaggio di Francesco” edizioni Il Fiorino.

L’evento patrocinato dal Comune di Messina è stato moderato dall’avv. Silvana Paratore che ha ricordato lo scopo benefico dell’incontro volto a sostenere l’attività dell’associazione dei familiari dei pazienti in cure palliative.   Il viaggio di Francesco” è un testo che si si legge in poco tempo e che trasmette una incredibile forza di volontà , quella con cui l’autore affronta le difficoltà del suo percorso intrecciando ricordi, istantanee, momenti, pensieri ed emozioni palpabili, con la sincerità e la forza che solo le storie vere sanno donare.

Ad intervenire all’incontro il Sindaco di Messina dott. Federico Basile che ha espresso la sua adesione ad una iniziativa ritenuta rilevante e meritevole per le sue finalità volte ad incentivare e promuovere la conoscenza, il progresso e la diffusione di tutti gli aspetti e le tematiche legati alla cultura delle Cure Palliative. Il mio intento, ha dichiarato, il Sindaco, è dare un segnale alla città manifestando sensibilità in vari campi. Presente all’ incontro la dottoressa Dina Antinoro in rappresentanza dell’ ASL di Messina che ha affermato che la salute è patrimonio di tutti e che occorre stabilire una alleanza tra i pazienti bisognosi di cure e i medici. A seguire sulle qualità dello scrittore è intervenuto il sig. Umberto Drommi in rappresentanza dell’ Ordine dei Medici chirurghi ed Odontoiatri di Messina e il dott. Matteo Allone presidente del Centauro Onlus che ha sottolineato l’importanza di questo libro che ogni operatore sanitario dovrebbe leggere.

Poi hanno preso la parola il Presidente del Consorzio Sisifo avv. Giuseppe Piccolo che si è soffermato sul valore della domiciliazione come motore dell’ umanizzazione delle cure ed il Direttore sanitario dott.ssa Caterina Testai che ha illustrato la mission del consorzio finalizzata al raggiungimento di standard elevati di erogazione di servizi di Assistenza domiciliare integrata e di cure palliative domiciliari.

Interesse ha suscitato l’intervento del prof. Vittorio Lenzo Psicologo Psicoterapeuta e Ricercatore in Psicologia Dinamica presso il Dipartimento di Scienze Formazione dell’Università di Catania.  La legge 15 marzo 2010 n.38 ha affermato Lenzo,  definisce le cure palliative come “l’insieme degli interventi terapeutici, diagnostici e assistenziali, rivolti sia alla persona malata sia al suo nucleo familiare, finalizzati alla cura attiva e totale dei pazienti la cui malattia di base, caratterizzata da un’inarrestabile evoluzione e da una prognosi infausta, non risponde più a trattamenti specifici”. Francesco nel suo libro ci permette di fare un viaggio dentro il significato di questa definizione. È difficile mettersi nei panni di un paziente che necessita di cure palliative. Altrettanto difficile è immaginare cosa provi il familiare che se ne prende cura, quello che è definito come caregiver. Nel libro è raccontato il viaggio, prima come caregiver della madre, poi come paziente, con un compagno scomodo, un “Carcinoma multiplo maligno” o “pippo” con la “p” minuscola, come lo chiama lui. “Il viaggio di Francesco” non è un libro triste, non è un libro dove si piange o meglio, non si piange e basta. In questo libro, si piange, si ride, ci si arrabbia, si spera, perché in ogni caso tutto ciò è vivere.

Interesse ha altresi’ suscitato l’intervento della dott.ssa Agata Labate Medico Chirurgo  Palliativista del Consorzio Sisifo con esperienza certificata dalla Regione Sicilia – Responsabile del servizio di istocitopatogia della clinica cappellani Giomi che ha dichiarato che qualsiasi viaggio oncologico può esser affrontato in modo adeguato e non in solitudine né sociale né umana. L’amore salva il mondo. Occorre guardarsi negli occhi, garantire la presenza e la creazione di rete e legami, creare un circuito di volontariato :tutto ciò aiuta ad affrontare le scelte più giuste in un percorso difficile.

Il mio, ha detto l’autore ai presenti non è un testo fatto di parole, ma di verità, esperienza, forza, fede e speranza. Non è una storia triste, ma un inno alla vita, una sorta di “medicina” per coloro che sono soli, tristi e pensa-no di non farcela. Il “pippo” come l’ autore chiama il tumore gli ha tolto il papà e la mamma ma gli ha data fede, speranza,forza. La vita deve avere una sua dignità, ha esordito Francesco Irrera,  dall’  inizio alla fine .

Già luogotenente della Marina Militare ed impegnato in molteplici attività di volontariato in Italia ed all’estero, Francesco Irrera ha affermato con forza  che per chiunque abbia tenuto un diario, in cui esprime i propri pensieri più profondi circa un’esperienza di sofferenza, il tempo e lo sforzo ad esso dedicati, vengono ampliamente ricompensati dai benefici ottenuti nella propria salute. Vogliamoci bene ha concluso l’ autore e cerchiamo di essere  presenti donando un sorriso a chi lo ha perso in un territorio sovente malato di invidie e cattiverie piuttosto che colmo di amore e di vicinanza a chi soffre ed ai bisognosi.

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