Camera, Senato e Governo, su iniziativa di ACS, spengono le luci dei Palazzi in solidarietà con l’Ucraina
Oggi, 24 febbraio 2023, ricorre il tragico anniversario dell’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe della Federazione Russa. Per non far calare l’attenzione sul conflitto, e per evitare di assuefarsi alla lacerante realtà della guerra, ACS Italia ha chiesto al Presidente del Senato Ignazio La Russa, al Presidente della Camera Lorenzo Fontana e alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni di disporre, per domani 25 febbraio, lo spegnimento dopo il tramonto delle luci che illuminano rispettivamente Palazzo Madama, Palazzo Montecitorio e Palazzo Chigi. Scopo è quello di sottolineare simbolicamente la solidarietà nei confronti della popolazione ucraina, la quale ha cercato e tuttora cerca disperatamente di sopravvivere a un inverno al buio e con temperature che possono scendere a -20°. I tre Presidenti hanno accolto l’invito della fondazione pontificia, rinnovando la sensibilità delle Istituzioni italiane al dramma in corso.
«Lungo quest’anno», sottolinea il Direttore di Aiuto alla Chiesa che Soffre Alessandro Monteduro, «ACS ha aiutato più di 15.000 ucraini, i quali hanno beneficiato di oltre € 9,5 milioni di offerte destinati a 292 diversi progetti realizzati in tutto il territorio nazionale. Gran parte di questa assistenza è consistita in aiuti di emergenza, di cui hanno beneficiato 7.447 fra sacerdoti diocesani, religiosi, suore e personale diocesano. Questi uomini e donne sono rimasti sul terreno, talvolta nelle situazioni più pericolose, mantenendo viva l’attività della Chiesa e permettendole di provvedere ai bisogni spirituali e materiali della popolazione sofferente. Negli ultimi dodici mesi parrocchie, monasteri, seminari e altre strutture hanno aperto le loro porte alle famiglie in fuga dal conflitto, e i conseguenti bisogni aggiuntivi di cibo e servizi di base sono stati sostenuti da ACS attraverso la ristrutturazione di 231 cucine, la fornitura di forni portatili e altre attrezzature domestiche. ACS – prosegue Monteduro – è stata accanto anche a 2.274 sfollati che si sono diretti verso l’ovest dell’Ucraina, attraverso aiuti umanitari distribuiti tramite le istituzioni della Chiesa. A fronte della crisi energetica conseguente alla guerra, la Fondazione ha fornito 205 generatori e 78 sistemi di isolamento o riscaldamento a diverse comunità di religiosi, permettendo loro di rimanere nelle rispettive residenze. A ciò si aggiungono 25 progetti di costruzione o ristrutturazione per migliorare, riparare o ampliare edifici, comprese le chiese. Sono stati inoltre donati 80 fra auto e furgoni a diocesi, parrocchie, seminari e ordini religiosi, i quali li hanno usati per l’assistenza pastorale e per la distribuzione di provviste. Insomma un grande sforzo di carità e vicinanza concreta alle Chiese, cattoliche innanzitutto, e alla popolazione vittima di un conflitto insensato tra due Nazioni cristiane».