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Insistiamo: Dichiarazione IMU al 30.11

Riteniamo opportuno che i termini di presentazione delle Dichiarazioni IMU, attualmente fissati al 30 giugno per l’anno 2022 e prorogati al 31/12 per l’anno 2021 siano fissati a regime al 30 novembre unitamente ai termini di presentazione delle dichiarazioni dei redditi.

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Questa Fondazione ha sempre sostenuto e proposto che la data di presentazione (escludendo ogni forma di altra comunicazione prevista da eventuali regolamenti comunali) sia la stessa prevista per l’invio telematico delle dichiarazioni fiscali, ad oggi è stabilita entro il 30 novembre.

Ciò permetterebbe ai contribuenti di non trovarsi sobbarcati di ulteriori adempimenti durante il periodo dichiarativo (acconti IMU, modelli 730, Redditi, IVA, IRAP, ISA e approvazione dei bilanci, senza considerare ulteriori altri adempimenti fiscali). La data del 30 novembre permetterebbe altresì di verificare la correttezza della dichiarazione e l’uniformità con la dichiarazione dei redditi relativa allo stesso periodo d’imposta.

Nel corso degli anni i termini di presentazione della dichiarazione IMU sono stati oggetto di ripetuti rinvii e rettifiche, tanto da generare il caos tra i contribuenti.

L’art. 10, comma 4, del decreto legge 8 aprile 2013, n. 85 aveva modificato il comma 12ter dell’articolo 13 del decreto legge n. 201 del 2011 convertito in legge n. 214 del 2011, prevedendo che la dichiarazione doveva essere presentata entro fine giugno.

Nel 2019 il D.L. 34/2019 (c.d. Decreto Crescita) convertito nella Legge 58 del 29.06.2019, a seguito della modifica degli artt. 13, comma 12-ter, DL n. 201/2011 e 1, comma 684, Legge n. 147/2013 ha finalmente recepito le nostre proposte.

Il termine per la presentazione della dichiarazione IMU era stato fissato infatti addirittura al 31/12 (anziché 30/6) dell’anno successivo a quello in cui si verifica l’evento per il quale è richiesta la dichiarazione.

Dopo nemmeno 6 mesi però, con la Legge n. 160 del 27.12.2019 (nota come legge di Bilancio 2020) l’art. 1, comma 769, ha riproposto il ritorno al passato, fissando nuovamente la scadenza al 30 giugno.

A meno di 10 giorni dalla scadenza del 30 giugno, però, l’articolo 35, comma 4, D.L. Semplificazioni n. 73/2022 (convertito, con modificazioni, dalla L. 122/2022) ha stabilito che “il termine per la presentazione della dichiarazione sull’imposta municipale propria (IMU) di cui all’articolo 1, comma 769, L. 160/2019, relativa all’anno di imposta 2021 è differito al 31 dicembre 2022”.

Per finire, il D.L. cosiddetto “Milleproroghe 2023”, n. 198 del 29/12/2022, ha previsto un nuovo slittamento al 30 giugno 2023 della dichiarazione IMU per l’anno 2021. Nello stesso momento, quindi, scadranno anche i tempi per la presentazione della dichiarazione IMU per l’anno 2022, raddoppiando l’onere per i contribuenti ed anche per i Comuni, che si troveranno a dover lavorare in parallelo sulla gestione e poi sugli accertamenti per due annualità.

L’ennesima “schizofrenia” legislativa che rende complicate anche le cose semplici.

Viene spontaneo chiedersi a chi o cosa possano giovare queste continue variazioni, dato che le dichiarazioni IMU vengono controllate dai Comuni solo dopo qualche anno e quindi la presentazione unitamente alla dichiarazione dei redditi non scalfirebbe di un solo millimetro l’apparato dei controlli comunali.

Ecco perché, nell’ottica della semplificazione fiscale a favore dei cittadini, si ritiene opportuno uniformare la scadenza con quella del modello Redditi, tornando di fatto alle previsioni esistenti addirittura all’epoca dell’imposta ICI e fissate saggiamente dall’ormai superato Decreto “Crescita”.

Venturina Terme (LI), 24/02/2023

FONDAZIONE COMMERCIALISTITALIANI

                                                                                            Gianni Gori

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