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Riforma Cartabia: la vendita diretta nasce monca. Il parere di Lozancic, Case Italia.
 

Si tratta di una materia tecnica e articolata, ma ha un effetto diretto su centinaia di migliaia di famiglie italiane, quelle cioè che hanno un’esecuzione immobiliare in corso. Una casa in asta, insomma.

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Solo nel 2022 sono state pubblicate sul Portale di Vendite Pubbliche oltre 191.000 aste, da sommare alle centinaia di migliaia di lotti pubblicati negli anni precedenti e non assorbiti dal mercato.

E con il D. Lgs n. 149/2022, attuativo della Riforma Cartabia, cambiano molte cose.
Il 30 giugno entrerà in vigore, tra l’altro, una novità che ha un impatto diretto sulle esecuzioni immobiliari.

Peccato che ci sia un’incongruenza che potrebbe rendere del tutto nulla la novità.

Ce lo spiega Lucjiana Lozancic, amministratore delegato di Case Italia e Rendimento Etico, società di servizi immobiliari che fanno della risoluzione del debito la loro mission principale.

“Con la riforma Cartabia, il legislatore introduce la “vendita diretta” dei beni esecutati in alternativa alla vendita all’asta “ordinaria”. In parole semplici, chi si è visto pignorare la casa avrà la possibilità di venderla ad acquirenti privati. Lo scopo è coinvolgere l’esecutato nella vendita del bene pignorato. Perché dovrebbe farlo? Semplice: per evitare che, in caso di asta deserta, la casa sia rimessa in vendita a un prezzo inferiore”

Infatti, non tutti sanno che la vendita in asta di una casa spesso non risolve i problemi di debito dei proprietari. I meccanismi delle aste portano spesso alla svalutazione dell’immobile, con il risultato che nella maggior parte di casi la vendita non soddisfa i diritti dei creditori.

“Riteniamo che la vendita diretta potrebbe rappresentare un’alternativa interessante per la persona con la casa in asta. Inoltre, la riforma vorrebbe tutelare i creditori dalla svalutazione del bene. Peccato che la vendita diretta al momento risulti “monca”. Infatti, chiunque voglia presentarsi a un’asta, sa che vi è la possibilità di offrire fino al 25% in meno rispetto al prezzo base d’asta, partecipando con un’offerta minima. Se l’acquirente acquista direttamente dall’esecutato, stando alle interpretazioni attuali della riforma, deve corrispondere il prezzo base. Insomma: non gli conviene. E questo dettaglio fa la differenza: potrebbe rappresentare un passo indietro per la risoluzione definitiva del debito. Riteniamo che per la risoluzione del debito l’attività dei professionisti in grado di trattare direttamente con i creditori, continuerà ad essere indispensabile anche dopo l’attuazione della riforma, anche perché cercare una soluzione professionale PRIMA che la casa vada all’asta è sempre preferibile e spesso anche possibile”

Lucjiana Lozancic è amministratrice delegata di Case Italia Group, realtà che vede al suo interno:

– Case Italia, società di servizi immobiliari che ha fatto della risoluzione del debito e dell’aiuto diretto all’esecutato la propria mission principale, con una rete capillare di imprenditori in tutta Italia.

– Rendimento Etico, la principale piattaforma di lending crowdfunding immobiliare, che mette in contatto imprese immobiliari locali e risparmiatori che prestano cifre da 500 euro, in cambio di un interesse a scadenza del progetto. Condizione essenziale per candidare al finanziamento della community un’operazione immobiliare: l’impresa proponente deve siglare un manifesto etico che tuteli eventuali esecutati e prestatori, che attualmente sono oltre 31.000.

-Klak, primo human instant buyer in Italia, che valuta gratuitamente immobili tramite un sistema di intelligenza artificiale e mette in contatto proprietari che vogliono vendere un immobile con imprese locali in grado di fare una proposta d’acquisto assicurata.

 

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