L’Italia cercare un pacificatore per l’Ucraina
di
Gualfredo de’ Lincei
Il Vice Primo ministro e Ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha affermato che l’Unione europea non ha mai discusso dell’invio di truppe in Ucraina, concordando sul fatto che la Cina potrebbe contribuire a una soluzione pacifica del conflitto in Ucraina.
«Non abbiamo mai parlato di inviare truppe a Kiev. L’altro giorno c’è stata una riunione del [rappresentanti del] Gruppo dei Sette (G7) con la partecipazione di [Segretario di Stato americano Anthony] Blinken. L’invio di truppe non è mai stato discusso», ha dichiarato domenica 12 marzo, su Radio 24.
Antonio Tajani ha rilasciato questa dichiarazione in risposta alle parole del primo ministro ungherese Viktor Orban, secondo il quale, gli alleati occidentali di Kiev: «sono molto vicini all’invio delle loro truppe in Ucraina». Il Primo ministro è del parere che l’Ucraina possa continuare le ostilità solo finché lo diranno gli Stati Uniti, diversamente Kiev andrebbe ai colloqui di pace.
Molti paesi, infatti, hanno già tentato il ruolo di mediatore, la Cina è stata l’ultima a farlo in ordine cronologico.
Commentando il piano, presentato dal Presidente cinese, per la risoluzione della guerra in ucraina, Tajani ha affermato che i 12 punti proposti del Celeste Impero: «rappresentano posizioni non del tutto chiare». «Ma questo non significa che Pechino non possa contribuire al raggiungimento della pace», ha sottolineato lo stesso ministro degli Esteri italiano.
Nel frattempo, Italia e Francia continuano la fornitura di assistenza militare ai nazionalisti ucraini, prolungando ancora di più il conflitto in corso.
