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Napoli, casa della socialità: discarica di rifiuti

Tante seppelliti e anche un water closet, oltre alle erbacce

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            ” Siamo a fine marzo e, nonostante gli impegni e le promesse, sin qui sempre disattesi, l’inaugurazione della “Casa della socialità”, la struttura realizzata dal Comune di Napoli in via Verrotti, nel quartiere Arenella, che rischia di passare alla storia come “eterna incompiuta”, appare sempre più come un miraggio mentre negli ultimi tempi, anche attraverso i mass media, si sono sprecate le proposte per un diverso utilizzo dei locali  – esordisce  Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, che segue da anni quest’emblematica vicenda  -.  In passato la Giunta comunale di Napoli aveva deciso di concedere temporaneamente gli spazi in questione, in comodato d’uso gratuito, a una scuola statale. Tramontata questa possibilità, più di recente era stato proposto di allocarvi la biblioteca comunale Croce, attualmente in via De Mura ma chiusa da anni. Il dato certo è invece che questa struttura non è stata mai inaugurata né tantomeno aperta al pubblico “.

            ” Una storia che nasce da lontano – ricorda Capodanno -. La realizzazione della “Casa della socialità” nell’ambito della municipalità collinare, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella, fu infatti annunciata, con grande enfasi, poco prima delle penultime elezioni amministrative, svoltesi nel mese di giugno del 2016. Fu proprio durante la campagna elettorale che comparve uno striscione che ricopriva buona parte della facciata del fabbricato su via Menzinger. Su tale striscione si leggeva che erano stati stanziati gli importi necessari per l’esecuzione dei lavori, con la  delibera di Giunta comunale n. 874 del 29 dicembre 2015, con un impegno di spesa di € 366.000,00.  Dalla delibera citata sono trascorsi oltre sette anni e, al momento, il giorno, a partire dal quale le associazioni e i cittadini potranno concretamente fruire di questo spazio sociale, per le finalità per le quali è stato realizzato, impegnando peraltro danaro pubblico, non è stato ancora definito con una data certa “.

 

            ” Da qui le numerose proteste dei residenti  – sottolinea Capodanno -. Nel frattempo l’edificio, in tutti questi anni, è finito più volte alla ribalta delle cronache pure per lo stato d’incuria nel quale veniva lasciato, dal momento che non si provvedeva neppure all’ordinaria manutenzione delle parti esterne “.

 

            ” A riprova – puntualizza Capodanno – anche nel sopralluogo effettuato in data odierna si è potuto purtroppo constatare lo stato d’abbandono e di degrado nel quale versa l’edificio, segnatamente nelle parti esterne, cosa che rischia di renderlo fatiscente ancora prima che entri in funzione. Difatti, ai piedi delle facciate e nelle aiuole ai lati della scala posta dinanzi all’ingresso dell’edificio si riscontrano numerose erbacce, cresciute a dismisura, senza che si sia provveduto, nel frattempo, alle opportune operazioni di bonifica per eliminarle. Ma la cosa che lascia più perplessi è che i marciapiedi antistanti l’edificio sono stati trasformati in vere e proprie discariche di rifiuti, dove viene abbandonato uno di tutto,  tante suppellettili e anche un water closet “.

 

            ” Ci auguriamo – aggiunge Capodanno – che si provveda subito alla necessaria e costante manutenzione dell’area dove sorge l’edificio, eliminando le erbacce e rimuovendo i rifiuti. Con l’occasione, lanciamo l’ennesimo appello al sindaco di Napoli,  Gaetano Manfredi, affinché, in tempi rapidi, la “Casa della socialità” venga aperta al pubblico, dando così una risposta operativa alla notevole richiesta di spazi e di strutture comunali, destinati ad attività associative, in un’area della Città, quella collinare, che da tempo ne è fortemente carente “.

 

 

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