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Turchia: i nazionalisti si schierano con l’opposizione.

 di

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Gualfredo de’ Lincei

Prima della seconda tornata elettorale, del 28 maggio, per il ballottaggio del prossimo presidente della Turchia, il partito nazionalista turco Zafer, il 24 maggio, aveva annunciato il sostegno al candidato presidenziale d’opposizione, Kemal Kilichdarogly .

 

Ai nazionalisti è piaciuta molto la promessa che Kilichdarogly ha fatto di allontanare dalla Turchia, entro massimo un anno, tutti i migranti e i rifugiati illegali che stanno nel paese.

Uno dei problemi più sentiti per la Turchia è l’espulsione di 13 milioni di migranti e rifugiati illegali. Spendiamo 11 miliardi di dollari per il loro mantenimento… Il signor Kilichdarogly, in un incontro con noi, ha sottolineato l’importanza della deportazione dei rifugiati. Abbiamo deciso di sostenere Kilichdarogly al secondo turno”, ha dichiarato Umit Ozdag, leader del partito Zafer, in una conferenza stampa congiunta con il candidato.

Allo stesso tempo, Sinan Ogani, leader dell’alleanza politica ATA, che raggruppa anche il partito Zafer, ha annunciato il suo sostegno a Recep Tayyip Erdogan al secondo turno delle elezioni presidenziali del 28 maggio. Anche lui sostiene l’espulsione di diversi milioni di migranti illegali dalla Turchia e la prosecuzione della lotta contro tutti i gruppi terroristici.

 

A parlare di scissione ideologica, all’interno dell’alleanza politica ATA, si era cominciato durante la campagna elettorale per le presidenziali. Il partito Zafer ha di fatto annunciato l’effettiva rottura della coalizione e il suo ritiro da essa, puntualizzando che le parole di Ogan erano solo dichiarazioni personali.

 

Nel frattempo, il governo turco ha respinto le accuse di Kilichdarogly sui 10 milioni di presunti rifugiati siriani nel paese. L’Agenzia turca per l’immigrazione ha, infatti, riferito che a gennaio vivevano nel paese 3,5 milioni di siriani e già nel 2022 quasi 59.000 di queste persone sono tornate in aree sicure all’interno della Siria. Per rendere più fluido ed efficace il rimpatrio, il Ministero degli Esteri turco sta approntando un programma di lavoro per il ritorno dei rifugiati nella loro patria in tempi brevi.

Per meglio comprendere l’impegno politico di questa sfida elettorale va ricordato che al primo turno il presidente in carica Erdogan ha ottenuto il 49,52% dei voti, mentre il suo rivale, sostenuto da sette partiti d’opposizione, Kemal Kilichdarogly si è fermato al 44,88% dei votanti.

 

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