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Per credere in Dio non bisogna porsi domande
“L’ha uccisa a coltellate nell’appartamento dove vivevano, poi per ben due volte ha tentato di bruciare il corpo: prima nella vasca da bagno con dell’alcol, successivamente all’esterno della casa di Senago (Milano), probabilmente all’interno di un box auto. Sono i particolari che emergono dalle indagini condotte dai carabinieri e coordinate dalla procura milanese sull’efferato omicidio di Giulia Tramontano, la 29enne incinta al settimo mese di gravidanza scomparsa nella giornata di sabato 27 maggio” (Il Riformista).
Notizie come queste, per un ateo potrebbero costituire la prova inconfutabile della non esistenza di Dio. Come può, infatti, uscire da un Bene infinito, un essere immondo, schifoso, repellente come il protagonista dell’orribile vicenda? Non è possibile. E c’è sempre qualcuno che tira in ballo la libertà, ma è una sciocchezza. La malvagità non è una scelta, si è malvagi, non si sceglie d’essere malvagi. Non si sceglie d’essere mostri. Si è mostri. Non si sceglie di uccidere a coltellate una donna con un bambino in grembo. Si uccide, perché si è propensi ad uccidere. Dio non può creare esseri immondi, schifosi, repellenti, propensi ad uccidere. L’esistenza di questi esseri mortiferi sono, per un ateo la dimostrazione della non esistenza di un creatore. Per credere in Dio non bisogna porsi domande.
Renato Pierri

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