Il Pif 2023 e il genio di Paolo Soprani alla conquista del mondo: 160 anni fa la prima fisarmonica
L’uomo, il visionario, il fondatore, l’imprenditore. Partito da un piccolo centro della provincia di Ancona, Castelfidardo, e arrivato alla ribalta mondiale dell’Expo parigino del 1900, lo stesso della Tour Eiffel e del cinematografo dei Lumière. Stiamo parlando di Paolo Soprani, imprenditore marchigiano che 160 anni fa, nel 1863 inventò la prima fisarmonica moderna. Proprio Castelfidardo dedicherà il prossimo Premio Internazionale della Fisarmonica – in programma da oggi, mercoledì 13 fino al 17 settembre – all’illustre concittadino nel 160esimo anniversario dalla nascita dell’omonima azienda, oggi marchio riconosciuto a livello planetario nella produzione dell’affascinante strumento a mantice.
Una manifattura di altissima qualità che viene acquistata in tutto il mondo con le Marche regione leader nell’export a rappresentare in solitaria quasi la metà del valore degli scambi con l’estero di strumenti musicali (64,6 milioni di euro nel 2022, circa il 42% del totale nazionale secondo Istat). Un primato che nasce, appunto, da Castelfidardo, guida di un distretto che ogni anno produce circa 16mila esemplari e sede di una settantina di aziende. Numeri che fanno della provincia di Ancona la seconda in Italia dopo Cremona per localizzazioni, secondo i dati di Infocamere. Proprio alla figura di Paolo Soprani è dedicata questa 48esima edizione del Pif che nel suo cartellone prevede grandi concerti, partecipazioni e contaminazioni. Da Sergio Cammariere ad Alessandro Preziosi, da Richard Bona a Rita Marcotulli a Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura, una programmazione stellare nella patria del popolare strumento sotto la direzione artistica – terzo anno consecutivo – del Maestro Antonio Spaccarotella.
Ma chi era Paolo Soprani? La leggenda imprenditoriale narra un episodio avvenuto nel 1863 quando un viandante austriaco che, di ritorno dalla Santa Casa della Madonna di Loreto, chiese ospitalità nel casolare in campagna, dimora della famiglia Soprani. Con sé aveva una scatola che emetteva musica, probabilmente un rudimentale accordion. Soprani ne rimase affascinato. Se lo fece regalare, lo studiò nei minimi particolari fino ad apportare quelle migliorie tecniche, soprattutto il mantice e la testiera, che gli consentirono di diventare il Padre della moderna fisarmonica. Dal primo opificio ricavato nell’abitazione di famiglia al successo all’Esposizione Internazionale di Parigi del 1900 fino al passaggio di testimone ai figli, che ne hanno proseguito l’opera, poco prima di morire nel 1918. Sindaco di Castelfidardo, consigliere provinciale, seppe con il suo ingegno e con la sua intraprendenza guidare le trasformazioni sociali ed economiche della società, allora prettamente agricola. Merito suo se oggi Castelfidardo è ancora saldamente la Capitale della Fisarmonica e se il suo nome è un marchio celebrato in tutto il mondo.
Nel centro collinare marchigiano la fisarmonica è celebrata anche in un visitatissimo Museo dedicato allo strumento oltre che dal maxi evento settembrino che negli anni ha lanciato le carriere musicali di numerosi interpreti. Promosso da Comune e Pro Loco di Castelfidardo, con il patrocinio di Regione Marche e Camera di Commercio di Ancona e il sostegno di Amma (Associazione marchigiana degli imprenditori e artigiani della fisarmonica), dell’Accademia Astor Piazzolla, la media partnership di Rai Cultura e di numerosi altri partner, il Pif è, infatti, soprattutto, un concorso dal respiro mondiale che continua ad attirare i più grandi fisarmonicisti del mondo. Quest’anno partecipano circa 200 concorrenti e sono oltre 40 i concerti in calendario. La vittoria di un italiano manca dal 2013 quando la giuria decretò vincitore Samuele Telari, succedendo a Cesare Chiacchiaretta (attuale presidente di giuria, vincitore nel 1993) e dando gas alla sua successiva strepitosa carriera internazionale. Chissà che, parlando di anniversari, nell’anno di Soprani, non si riesca a interrompere un digiuno tricolore che dura da un decennio.