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Le elezioni farsa in Iran: Khamenei è il perdente strategico di questa farsa elettorale

A un grande vertice della comunità iraniana la signora Rajavi si è così espressa su Pezeshkian: “Quando gli è stato chiesto delle sue politiche, egli ha dichiarato: “Khamenei stabilisce tutti i piani e le politiche, e allontanarsi da essi è la mia linea rossa”.”

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Khamenei è il perdente strategico di questa farsa elettorale. La morte di Raisi ha confermato un nuovo equilibrio e l’apertura di un nuovo capitolo sotto il dominio del Velayat-e faqih, che ricorda la fase finale del regime dello Scià. Il sistema è corroso dall’interno, e i membri del regime si attaccano a vicenda come lupi.

La Resistenza iraniana vede Ali Khamenei come il perdente strategico di questa farsa elettorale, boicottata dal 91% degli iraniani. La morte di Ebrahim Raisi e l’infrangersi dei sogni di Khamenei circa l’epurazione del regime hanno confermato un nuovo equilibrio e l’apertura di un nuovo capitolo sotto il dominio del Velayat-e faqih. Questo riflette l’impasse di Khamenei e ricorda la fase finale del regime dello Scià. Gli effetti di questo devastante colpo inferto al già debole e decrepito Leader supremo hanno scosso le fondamenta del regime; il sistema è corroso dall’interno e i membri del regime sI attaccano a vicenda come lupi.

In precedenza la Resistenza iraniana aveva dichiarato che avrebbe accolto favorevolmente l’eventuale decisone di Khamenei, anche attraverso milioni di brogli, di permettere a Pezeshkian di assumere la presidenza. Questa frattura e questa crepa aprono la strada a una rivolta e rompono i legami che tengono insieme il regime.

Rivolgendosi al grande vertice degli iraniani, tenutosi in seguito al primo turno delle elezioni farsa, la signora Rajavi ha ricordato che, quando a Pezeshkian è stato domandato del suo programma, egli ha ammesso che Khamenei è colui che stabilisce tutti i piani e le politiche, e che allontanarsi da essi costituisce per lui la linea rossa.

La Resistenza iraniana dichiara che se davvero non ci sono inganni e frodi imponenti in gioco, se la storia sepolta delle riforme in seno al regime è stata rivitalizzata, e se Pezeshkian, contrariamente a quanto egli stesso ha dichiarato, non è parte integrante del Velayat-e faqih, allora oggi il nuovo presidente di Khamenei può essere testato con alcune azioni chiare e specifiche, come articolato nel Piano in 10 punti della signora Maryam Rajavi:

 

  1. l’abolizione dell’hijab obbligatorio e lo scioglimento di tutte le pattuglie deputate alla repressione delle donne;
  2. il rilascio di tutti i prigionieri politici e l’apertura delle prigioni a missioni internazionali di accertamento dei fatti;
  3. l’abolizione della pena di morte e di tutte le forme di punizioni disumane, come la tortura, la fustigazione, l’amputazione degli arti e l’estrazione degli occhi;
  4. la rimozione delle restrizioni e della censura su internet;
  5. la liberazione delle università dalla presenza dei rappresentanti del Velayat-e faqih e dagli agenti della divisone Basij, dell’IRGC e del Ministero dell’intelligence;
  6. lo scioglimento dei cosiddetti “tribunali rivoluzionari” del regime;
  7. la garanzia dei diritti dei lavoratori, degli operai, degli impiegati, degli insegnanti e dei pensionati, con il loro stesso contributo;
  8. la riduzione dei prezzi dei beni essenziali e dei servizi pubblici, come pane, elettricità, gas, benzina, farmaci e abitazioni;
  9. lo scioglimento del Consiglio dei Guardiani;
  10. il rinnovo delle elezioni parlamentari senza richiesta dell’adesione al Velayat-e faqih, con enfasi sulla libertà di parola e di assemblea.

 

25 anni fa, il 14 aprile 1999, il Consiglio nazionale della resistenza iraniana (CNRI) proclamò: “Il banco di prova per distinguere i fasi riformisti dai veri riformisti è l’indizione di libere elezioni basate sulla sovranità popolare. Pertanto, Mohammad Khatami o chiunque affermi di essere un riformista deve porre il rigetto del Velayat-e faqih e le libere elezioni in cima alla propria agenda.”

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana

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