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Ucraina: Save the Children, negli attacchi di ieri feriti anche bambini. Istruzione e sanità a rischio a causa dei bombardamenti

Secondo il rapporto dell’Organizzazione, lezioni a distanza per circa due bambini su tre nelle sei regioni in prima linea nel conflitto. Almeno 3.000 scuole danneggiate e più di 300 distrutte in tutto il Paese dall’inizio della guerra

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“Centinaia di droni e missili hanno colpito l’Ucraina nelle ultime ore, e almeno quattro bambini sono rimasti feriti negli attacchi, secondo quanto riferito a livello locale”. Lo dichiara Sonia Khush, Direttrice di Save the Children Ucraina commentando i violenti attacchi di ieri nel Paese.

“La sirena delle bombe è suonata alle sei del mattino ieri e subito dopo le esplosioni hanno iniziato a scuotere il cielo sopra Kiev. Ho perso il conto delle esplosioni mentre le finestre e le pareti del mio appartamento hanno iniziato a tremare e ho dovuto correre subito ai ripari, come hanno fatto milioni di bambini e le loro famiglie. Scantinati umidi e freddi, cantine e stazioni della metropolitana: i bambini hanno dovuto sopportare condizioni difficili, insieme a un’immensa paura e angoscia, mentre l’allarme aereo è durato quasi dieci ore.

“In tutto il Paese, intere città rimangono senza forniture stabili di elettricità e acqua. I generatori di benzina sono stati attivati per le strade e persino infrastrutture critiche come gli ospedali pediatrici sono passati a fonti di energia alternative e hanno limitato le loro operazioni a causa dei blackout di emergenza.

Tra una settimana inizia l’anno scolastico e quasi un milione di bambini ucraini, che dovranno affidarsi all’educazione a distanza, – come emerge dal rapporto di Save the Children “I want a peaceful sky. Education and children’s wellbeing  in wartime Ukraine” pubblicato oggi – rischiano di trovarsi di fronte nuovi ostacoli e di rimanere ancora più indietro negli studi”.

“L’esatta portata dei danni alle infrastrutture energetiche non è chiara, ma si ritiene che siano estesi, e al momento non è stata fornita alcuna tempistica per il completo ripristino delle forniture di energia. Gli attacchi contro le infrastrutture energetiche sono proibiti dalle regole della guerra e sono inaccettabili, poiché privano milioni di bambini in tutta l’Ucraina dell’assistenza sanitaria e dell’istruzione.

“Chiediamo che tutte le parti in conflitto si impegnino a rispettare gli obblighi previsti dal diritto umanitario internazionale e garantiscano che i bambini, le loro famiglie e le infrastrutture civili essenziali siano sempre protette”.

Il rapporto di Save the Children “I want a peaceful sky. Education and children’s wellbeing in wartime Ukraine”

Circa due terzi (il 64%) delle bambine e dei bambini delle regioni ucraine in prima linea nella guerra non possono frequentare la scuola in presenza, ma seguono le lezioni a distanza, con tutti gli ostacoli (dalla scarsa connessione alla mancanza di strumenti idonei) dovuti al conflitto in corso[1].

È quanto emerge dal rapporto “I want a peaceful sky. Education and children’s wellbeing  in wartime Ukraine”, pubblicato oggi da Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare bambine e bambini a rischio e garantire loro un futuro. Il report – che si basa sulle testimonianze di circa 1.500 studenti, assistenti e insegnanti – rivela l’impatto drammatico che due anni di guerra su larga scala, che ha causato lo sfollamento di oltre il 25% dei 38 milioni di abitanti del Paese[2], hanno avuto sull’educazione in Ucraina.

Su 334 bambini intervistati in sei regioni vicine al fronte o al confine tra Ucraina e Russia – Chernihiv, Kharkiv, Donetsk, Dnipro, Zaporizhzhia e Mykolaiv – 221 (il 64%) hanno riferito di poter seguire le lezioni solo online, mentre appena il 15% ha frequentato la scuola in presenza e il 17% ha fatto ricorso una combinazione di entrambi.

Nelle sei regioni in prima linea, sono circa 973mila le bambine e i bambini iscritti alle scuole[3]. In queste regioni, gli istituti scolastici restano chiusi per il rischio di attacchi aerei e bombardamenti, mentre nel resto del Paese migliaia di scuole non possono riaprire a causa della mancanza di rifugi protettivi. Di conseguenza, quasi la metà dei bambini in età scolare in Ucraina – in totale circa 1,9 milioni di bambini – si affida alla didattica a distanza, a tempo pieno o parziale, secondo il Ministero dell’Istruzione. 

Alcuni bambini intervistati non hanno avuto altra scelta se non quella di studiare online utilizzando smartphone con schermi rotti, e molti di loro hanno segnalato la scarsa connessione a internet (79%), la mancanza di dispositivi elettronici per l’apprendimento (42%) e la carenza di elettricità (40%) come ostacoli significativi al loro apprendimento.

Anton*, 11 anni, un bambino di quinta elementare di Mykolaiv, ha spiegato: “Ora seguiamo le lezioni online, ma se si stacca internet o l’elettricità, non sono in grado di seguire. Non è più come una volta. Sogno che la guerra finisca, così potremo andare a scuola e imparare”.

Maryna*, preside nella regione di Kherson, ha dichiarato: “Nella nostra comunità non ci sono scuole che operano in presenza.  L’importanza dell’educazione scolastica non riguarda solo i buoni voti e l’apprendimento in sé, ma lo sviluppo di capacità di comunicazione, socializzazione, con i coetanei e con gli adulti”.

Almeno 3.000 istituti scolastici sono stati danneggiati e più di 300 distrutti durante la guerra, più del 10% delle scuole ucraine[4].

Più della metà delle famiglie intervistate ha riferito che le loro scuole sono state danneggiate, con una percentuale che sale a oltre il 90% nelle regioni fortemente colpite come Kharkiv e Donetsk.

A Kharkiv, la seconda città più grande dell’Ucraina, che subisce bombardamenti quasi quotidiani, le autorità locali hanno allestito aule sotterranee nelle stazioni delle metropolitane per le lezioni in presenza.

“Anche quando ci sono bombardamenti o allarmi antiaerei, io non li sento. Non ne sono a conoscenza, quindi in quel momento non mi sento in ansia. Qui parlo con gli amici, imparo cose nuove, mi piace. Per me è più difficile studiare a casa perché spesso mi distraggo, mentre qui siamo con gli insegnanti”, ha detto Maryna*, 17 anni, che frequenta per diversi giorni alla settimana le lezioni nelle aule sotterranee.

Più della metà delle famiglie intervistate in tutta l’Ucraina (57%), ovvero 330 famiglie su 584, ha dichiarato che i loro figli non hanno la possibilità di stare di confrontarsi in presenza con gli insegnanti.

C’è anche una significativa carenza di insegnanti, con più di 43.000 – o circa il 10% del totale degli insegnanti ucraini[5] – sfollati all’interno o all’estero. Secondo un’indagine citata nel rapporto, un insegnante su quattro, la maggior parte dei quali sono donne, sta conciliando l’insegnamento con il lavoro umanitario.

“Andare a scuola non significa solo imparare e ricevere voti, ma rappresenta anche una socializzazione fondamentale – dichiara Sonia Khush, Direttrice di Save the Children Ucraina – Dopo più di due anni di guerra, in Ucraina ci sono migliaia di bambini che non hanno mai messo piede in un’aula scolastica.

“Nonostante queste sfide, i bambini, i genitori, gli insegnanti e il sistema scolastico ucraino nel suo complesso, hanno dimostrato una notevole capacità di recupero. Il continuo sostegno dei governi, dei donatori e della comunità internazionale è fondamentale per mitigare l’impatto della guerra sull’istruzione.

 “I bambini hanno il diritto di imparare, ma perché possano godere appieno dell’educazione, le diffuse violazioni del diritto umanitario internazionale in Ucraina devono essere fermate”.

Save the Children chiede a tutte le parti di rispettare gli obblighi previsti dal diritto internazionale umanitario e dai diritti umani. I civili, le case e gli edifici come scuole e ospedali, devono essere protetti dagli attacchi e tutti i bambini devono essere protetti da qualsiasi violazione dei loro diritti.

Save the Children lavora in Ucraina dal 2014 e ha intensificato le sue attività dopo l’escalation della guerra nel febbraio 2022. Per aiutare i bambini di tutta l’Ucraina ad accedere all’educazione, Save the Children e i suoi partner hanno creato circa 90 Centri di Apprendimento Digitale – centri dotati di tutti gli strumenti e i dispositivi digitali  necessari e di facilitatori formati per fornire supporto all’apprendimento e per promuovere il benessere di bambini e bambine.

L’Organizzazione ha finanziato anche lavori di ristrutturazione nei rifugi, in 70 scuole e asili in tutto il Paese, e fornito computer portatili e tablet nelle regioni in cui le scuole sono rimaste chiuse, in modo che le ragazze e i ragazzi privi di dispositivi essenziali potessero accedere all’apprendimento a distanza.

Il rapporto integrale: https://www.savethechildren.it/cosa-facciamo/pubblicazioni/i-want-a-peaceful-sky

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