Medjugorje. Caro papa Francesco, Gesù il furbo non lo fece mai.
Mi fa piacere quando qualche persona intelligente esprime concetti da me formulati tempo prima. Ieri sera, durante la trasmissione “Zona bianca”, Piergiorgio Odifreddi, riguardo a Medjugorje, ha detto ciò che in maniera più ampia ho scritto ben cinque anni fa. Trascrivo il pezzo publicato da “Politicamentecorretto” il 23 giugno del 2019.
“I veggenti di Medjugorje sono sfuggiti al controllo della Chiesa
A differenza di Fatima e di Lourdes, a Medjugorje è venuto a mancare il controllo della Chiesa sui veggenti. I fatti si svolsero ben diversamente sia a Lourdes sia a Fatima. Le autorità ecclesiastiche in entrambi i casi intervennero a breve distanza di tempo dalle prime apparizioni per mettere al sicuro i veggenti. Merito fu anche delle due belle Signore, sia quella apparsa nella grotta di Massabielle sia quella apparsa su un elce ad Aljustrel nei pressi di Fatima, giacché saggiamente furono loro, le belle Signore, a porre fine alle apparizioni. La bella Signora (la Madonna è sempre bella) di Medjugorje ha voluto strafare continuando ad apparire ininterrottamente per molti anni sino ad oggi, e si è data la zappa sui piedi.
Trascrivo dal mio libro “Nostra Signora di Lourdes, La Madonna che non conosceva il Vangelo (Mind Edizioni): «Era necessario proteggere Bernadette. I veggenti vanno protetti. E don Peyramale – di sua iniziativa o per suggerimento del vescovo?- tornò alla carica aiutato dal sindaco Lacadé: Bernadette sarebbe entrata come malata indigente nell’ospizio, che il sindaco sovvenzionava e le suore di Nevers gestivano, e avrebbe avuto la possibilità di frequentare la scuola. Bernadette non poté ricusare per la seconda volta il grande favore che le veniva concesso dal buon parroco. Accettò col patto che potesse ogni tanto andare a trovare la famiglia. E perché no? Ma soltanto se accompagnata da una suora.
La stessa cosa accadde alla veggente di Fatima. Lucia aveva compiuto quattordici anni, era estroversa, amante delle feste e della compagnia. La gente continuava ad assillarla con domande sulle apparizioni, e la situazione cominciò a preoccupare le autorità ecclesiastiche. Un giorno sparì dal paese e nessuno seppe dove fosse andata, tranne i genitori, ovviamente, che tennero il segreto. A consigliarle di entrare nel collegio delle suore Dorotee di Vilar (Oporto) fu il vescovo José Alves Correia da Silva. Lucia avrebbe mai potuto dire di no al vescovo José Alves Correia da Silva? L’ecclesiastico riuscì a strapparle la promessa di non rivelare il proprio nome neppure alle suore. Si sentì importante, Lucia, molto importante, così come importante, molto importante si sentì in cuor suo la nostra Bernadette.
Il 15 luglio 1860 Bernadette entrò nell’ospizio. Poté usufruire di una stanza privata, e di cibo abbondante alla mensa del convitto. Si stava “costruendo” la futura suora di Nevers» (pagg. 106 – 107). Questo avvenne a Lourdes e a Fatima. La Chiesa non ha voluto o non ha potuto esercitare un controllo sui veggenti di Medjugorje”.
Riguardo alla notizia: “Per Medjugorje arriva il via libera ai pellegrinaggi e al culto, dato che i frutti spirituali maturati negli ultimi quarant’anni sono eccellenti. Ma ciò non significa che ci sia una soprannaturalità dei fenomeni raccontati dai famosi “veggenti”. Su questo per il momento la Santa Sede non si pronuncia” (Avvenire 19 settembre), devo osservare che il Papa ha fatto il furbo. Ha salvato capra e cavoli, come ha osservato Piergiorgio Odifreddi. Soprattutto ha salvato il gigantesco giro d’affari di Medjugorje. Il fatto che una falsità dia buoni frutti, non significa che la falsità sia cosa buona e giusta. La “Madonna postino”, come ebbe a definirla lo stesso papa Francesco, resta tale, vale a dire una falsa Madonna, anche se dà buoni frutti. Caro papa Francesco, Gesù il furbo non lo fece mai.
Renato Pierri