Advertisement

ARRIVO….

Giovanna Canzano

Advertisement

25 novembre 2024

(racconto 6)

 

Proprio oggi sulla Tiberina c’è di tutto! Lavori, traffico, e poi… mannaggia, un incidente, ma accaduto in una strada che porta a Castelnuovo di Porto. Strada bloccata ed il traffico si accumula sulla Tiberina. Incidente, c’è la polizia, ma non vedo ambulanza, forse niente di grave, speriamo.

Ma intanto lui ha risposto al mio messaggio watsapp. Ci vediamo alle 11.00. Va benissimo per me. Ora sono a Saxa Rubra ad aspettare il trenino per piazzale Flaminio, intanto lui ha riscritto se possiamo vederci alle 10.30, ma no, non farò in tempo. Anche il trenino viaggia a passo di lumaca. Rallenta, si ferma… poi ho la sensazione che non ha nessuna voglia di accelerare… Mi sento impotente, chiusa nel vagone pensierosa, ma che vorrà fare il macchinista… accelera ho voglia di sussurrare, accelera… c’è qualcuno che mi aspetta.

Finalmente riesco ad arrivare a Piazzale Flaminio, e, come guadagno l’uscita dal tunnel, ecco, sento squillare il cellulare, è lui. Mille pensieri affollano la mia mente mentre vedo in sovraimpressione il suo nome, che faccio rispondo? Cosa vorrà dirmi, forse non può più venire?

Eccomi… rispondo. Sono arrivato in biblioteca, dove sei… E mo? Cosa gli dico? Dopo tanti appuntamenti rimandati, adesso lui è arrivato ed io devo ancora affidarmi all’autobus Atac per poterlo incontrare.

Aspetto che il semaforo pedonale mi da l’ok per poter attraversare la strada che mi porta alla direzione giusta per andare in biblioteca… ma dove sono gli autobus? Il sindaco dice che ne arrivano sempre di nuovi, ma non li vedo.. ah, eccone uno, ma ha scritto numero 2, è già, è l’autobus che sostituisce il tram, e, c’è ne sono tanti. Ma il mio? Continuo a guardare, ecco, vedo tre numeri, e, man mano che si avvicina riesco a leggere: 490! E’ il mio. Salgo. Sono impaziente, non so dove posizionarmi. Per fortuna non è affollato. Mi guardo intorno. Che aspetto ho? Cerco di guardare il mio volto attraverso il finestrino. Sono sconvolta? Stanca? Ho nello zaino il piccolo beauty case per le emergenze: la cipria, il rossetto, la matita, ma, lui è già là che mi aspetta! Ho di nuovo la sensazione di sentirmi impotente chiusa in un piccolo ambiente dove non devo fare altro che aspettare l’arrivo a ‘destinazione’. Vedo fuori le strade, gli incroci, i semafori.Poi, eccomi. Sono giunta a destinazione. Scendo emozionata e quasi corro verso l’ingresso della biblioteca. Non so che fare, sorridere, essere pensierosa, stanca, agitata o annoiata. No niente. Cammino, fa freddo, ma c’è il sole. Ho il cappello. I miei capelli anche se coperti dal cappello, svolazzano intorno al collo.

Ho in mano il telefono, sento la sua voce. Chi ha chiamato? Io o lui? L’emozione è tanta che non ricordo. Sento lui che dice: Dove sei? Eccomi, ti vedo. Girati verso l’ingresso. Poi non lo sento più. Ma vedo un braccio che si alza e una mano che svolazza per farsi notare. Che bello. E’ qui. Mi affretto verso di lui, e, appena mi avvicino trovo due braccia che mi stringono forte.

giovanna@giovannacanzano.it

 

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

Advertisement
Articolo precedenteRIFLETTORI ACCESI SUL FASHION GOLD CHRISTMAS: VILLA CIMMINO DI CASTELLAMMARE DI STABIA OSPITA L’EVENTO IL 13 DICEMBRE 2024
Articolo successivoRASPELLI-“Sweet Pampepato”:grande successo a Terni

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui