IL PUNTO n. 978 del 29 novembre 2024
di MARCO ZACCHERA
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Numeri arretrati sul mio sito www.marcozacchera.it
Sommario: Femminicidi tra numeri e realtà – Dall’ “Hotel 5 Stelle” alla locanda ad ore – Le delusioni di Baku – La destra vince anche in Romania, sconfitta di Bruxelles.
Voglio ricordare un puntuale lettore de “IL Punto”, il carissimo amico giornalista e storico Luciano Garibaldi, scomparso nei giorni scorsi. Uno scrittore libero, obiettivo, fuori dagli schemi e quindi – com’è consuetudine – spesso ghettizzato, ma chi ha letto i suoi libri e le sue precise e documentate ricostruzioni storiche ha apprezzato il Suo valore e non potrà certo dimenticarlo.
FEMMINICIDI
Lunedì, accompagnata da infinite manifestazioni a livello mondiale, trasmissioni e illuminazioni varie è stata doverosamente ricordata la giornata contro la violenza verso le donne. Doverosamente – lo ripeto – ma anche trasformando tutto in uno show, tanto che un tema di drammatica attualità diventa spesso anche oggetto di notizie e servizi TV quasi morbosi, capaci – temo – di scatenare anche pericolose emulazioni.
Naturalmente – tra tanti commenti – silenzio assoluto verso chi nella discriminazione alle donne ha il DNA del proprio credo, per esempio quello islamico. Nessuna Ursula di turno sembra ricordarselo.
Venendo all’Italia, invece, le oltre cento vittime l’anno sono un numero tragico ed inammissibile, ma correttezza sarebbe anche ricordare che fortunatamente sono poco più della metà di vent’anni fa.
I dati ISTAT confermano che sono infatti numeri in costante diminuzione (e non in aumento, come molti possono pensare) a sottolineare che la demagogia sul “patriarcato” è decisamente esagerata, mentre sarebbe più giusto parlare caso mai di assurdo, aberrante e violento maschilismo.
Lunedì ho comunque visto filmati con due pazze scatenate (non trovo altra definizione) che – mentre lanciavano liberamente barattoli di coloranti contro il ministero della pubblica istruzione, l’una con il cartello “bruciamo tutto” e l’altra perlomeno isterica – concedevano ai media lunghe interviste. Sullo sfondo un “vigilante” impassibile, visto che in questo paese è evidentemente normale lanciare impunemente coloranti contro un ministero senza che nessuno osi intervenire.
Separiamo allora la demagogia dai fatti e ricordiamoci anche che se in Italia ci sono cento assassini ci sono anche decine di milioni di uomini che onorano le proprie donne e lavorano per la propria famiglia quotidianamente e senza risparmiarsi.
C’è poi la questione di chi siano questi assassini ed ha fatto bene Giorgia Meloni a ricordarlo “Adesso verrò definita razzista, ma c’è una incidenza maggiore, purtroppo nei casi di violenza sessuale, da parte di persone immigrate, soprattutto illegalmente, perché quando non hai niente si produce una degenerazione che può portare da ogni parte. Gli stranieri nel nostro Paese rappresentano l’8% dell’intera popolazione sul territorio e nel nostro Paese nel 2023 ci sono state 5.832 violenze sessuali e di queste 2.524 sono state compiute da stranieri, ossia il 43,3% del totale compiute da una rappresentanza dell’8% di tutta la popolazione. Gli atti persecutori, nello stesso anno, sono stati 18.043, di cui 3.332 compiuti da stranieri. E i maltrattamenti contro familiari e conviventi sono stati 27.659, di cui 7.824 fatti da stranieri. “
Le agenzie di stampa hanno riportato le dichiarazioni della Meloni ma NON i numeri che quindi non sono “sbagliati” come ha sostenuto “La Stampa”, che infatti non ne ha contrapposto nessuno. In realtà i numeri purtroppo sono veri e forse peggiori perché se viene uccisa e sparisce una povera prostituta nigeriana difficile che i suoi sfruttatori ne denuncino l’omicidio ai carabinieri.
Questo NON vuol dire che gli stranieri siano criminali e la stragrande maggioranza di loro sono assolutamente persone per bene, ma semplicemente che il fenomeno NON va sottovalutato come invece fanno la sinistra e certi giudici, vedi le polemiche seguite alle corrette dichiarazioni di Valditara contro cui è stato vomitato addosso di tutto, ma che ha detto (purtroppo) soltanto la verità.
DAL CINQUE STELLE ALLA LOCANDA A ORE
Oggi sembra incredibile, ma alle elezioni politiche di 10 anni fa un terzo degli elettori italiani votò per il M5S che si presentò al grido “Basta Casta!” annunciando che avrebbe aperto il Parlamento come una scatola di tonno.
E’ finita come tutti sanno e con i panni sporchi buttati in piazza, con la lite infinita Grillo-Conte e l’annunciata eliminazione dell’ “illuminato” (e ben remunerato) Padre Fondatore (salvo ricorsi) e la mesta, progressiva discesa elettorale del Movimento.
Una cosa comunque triste, perché certifica anche l’ennesimo fallimento di quella che era comunque sembrata una speranza e una alternativa, il tentativo genuino (almeno da parte degli elettori) di rompere una situazione insostenibile.
Un Movimento crollato soprattutto per una generale insufficienza delle capacità della sua classe dirigente simpaticamente “fai da te” ed improvvisata, ma spesso impreparata ai propri ruoli. Non che gli altri siano molto meglio (complice anche il sistema elettorale post 2005 con l’elezione che avviene ora per posizione in lista e nessun merito, se non l’obbedienza cieca ai vari capoccia) ma chi sperava in un cambiamento grazie al M5S ancora una volta è rimasto scornato e deluso.
Il più furbo di tutti (Di Maio) si è fatto nominare per tempo “esperto” europeo lautamente stipendiato, gli altri – pur di sopravvivere – hanno ammainato ogni principio per cui erano nati. Conte annuncia ora che “si sporcherà le mani” con un’alleanza più o meno organica con il PD (una definizione che deve far gioire i suoi nuovi partner) e intanto si sistema per un po’ ben sapendo che diventerà solo una costola sempre più insignificante di un PD che nell’arte dei traffici di governo è specializzato.
L’ex premier mi è sempre stato antipatico perché lo considero un arrivista falso e furbetto, ma furbo lo è stato davvero visto che nel Movimento si è comportato come il cuculo che occupa il nido altrui e si fa pure covare le uova. Se siano poi uscite dal nido uova di serpente non sta a me dirlo, lo diranno gli elettori “veri” visto che su quelli “on line” proprio in casa pentastellata ci sono sempre stati molti dubbi e poche certezze.
E’ significativo che quando Grillo ha chiesto di verificare i voti Conte abbia sostenuto che questa sia “una pratica feudale”. Alla fine un’altra delusione perchè la “democrazia diretta” (ma certificata) era e resta una opzione interessante.
BAKU
Dopo quasi due settimane di discussioni e migliaia di (utili?) delegati approdati sulle rive dell’(inquinato) Mar Caspio, la COP29 di Baku si è conclusa con un documento finale che – al solito – dice e non dice, “invita” ma non decide. A commuoversi solo la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen (che ha salutato la mozione finale come «una nuova era per la cooperazione e la finanza per il clima») e il presidente Usa Joe Biden che ha parlato di «risultato storico». Ma questi due ci sono o si fanno?
LA DESTRA VINCE IN ROMANIA
Nel disinteresse italiano generale anche in Romania alle elezioni presidenziali ha vinto la destra e il ballottaggio sarà tra il candidato filorusso di estrema destra Calin Georgescu (23% dei voti) che sfiderà al secondo turno, l’8 dicembre, Elena Lasconi, candidata del partito di centrodestra Usr (19,17 %). Clamoroso che sia rimasto escluso il favoritissimo premier europeista Martin Ciolaciu (19,15), che si è quindi dimesso da leader del partito socialdemocratico Psd, attualmente al governo. Favorita è ora la Lasconi in grado di poter puntare sul voto moderato che potrebbe penalizzare Georgescu, uno che chiede l’interruzione di ogni aiuto all’Ucraina e l’appoggio alla Russia di Putin. Anche a Bucarest l’attuale gestione filo-europea è comunque uscita nettamente perdente dal voto..
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BUONA SETTIMANA A TUTTI ! MARCO ZACCHERA