BOOM DEI FILM NO WOKE, PER PSICOLOGI “DONNE STUFE DI MASCHI ‘METROSEXUAL'”
Addio al maschio metrosexual in tv. Al contrario, oggi sul piccolo schermo trionfa l’eroe duro e macho che fa boom di ascolti. Che si tratti di veterani come Sylvester Stallone, Arnold Schwarzenegger, John Wayne, Bruce Lee o Bruce Willis, gli analisti pubblicitari di OmnicomMediaGroup registrano un incremento nei dati di ascolto relativi ai film con tutti questi protagonisti ‘politicamente scorretti’. I numeri della ricerca commissionata da Libero Quotidiano a OmnicomMediaGroup parlano chiaro: nel 2024 le storiche saghe come “Rambo” e “Rocky”, i cruenti scontri di Bruce Lee, le divertenti scazzottate di Bud Spencer e Terence Hill, il reaganiano “Top Gun” del 1986, l’eterno “Indiana Jones” così come gli “spaghetti western” di Sergio Leone ma ancora “Die Hard” di Bruce Willis o l’epico “Braveheart” di Mel Gibson, si sono garantiti almeno 15 milioni di telespettatori e 20 milioni di contatti con share medi oscillanti tra il 6/7% e picchi superiori al 10%. La serie dei “Rambo” mandata in onda su Italia 1 nei primi due mesi del 2024 ha avuto una media del 6.5% di share con picchi dell’8% e 1,5 milioni di teste per “Rambo 2-La vendetta” del 1985 andato in onda lo scorso 19 gennaio. Il 31 maggio “Top Gun” sempre su Italia 1 si è garantito 1.117.000 spettatori col 6.5% di share mentre il crudo “I 3 dell’Operazione Drago” di Bruce Lee, del 1973, il 23 maggio ha fatto raggiungere a un canale non generalista come Iris picchi vicini al 5% di share con quasi 500mila spettatori. Per non parlare di due nostri eroi di gioventù, Bud Spencer e Terence Hill: il primo da solo con “Lo chiamavano Bulldozer” del 1978 in onda su Rete 4 il 25 luglio è riuscito ancora a toccare vette dell’8% di share e quasi 1 milione di spettatori mentre in coppia con l’intramontabile “Lo chiamavano Trinità” lo scorso 23 novembre sempre su Rete 4 hanno ottenuto picchi del 9% con oltre 1 milione di teste. E sono solo alcuni esempi di questo consistente andamento. A trainare il successo dei film ‘no woke’ quest’anno è principalmente il pubblico maschile che mediamente si tiene sul 7% di share e punte superiori al 10% nelle fasce 35/44 anni e 45/54 anni. Più forte il seguito nel Centro-Nord con picchi del 9% ma consistente anche il Sud al 6%. Non mancano comunque le donne, in crescita e spesso oltre al 4% con picchi del 5% soprattutto per i film in onda in prima serata.
Il sociologo e psichiatra Paolo Crepet non si dice affatto sorpreso dalla situazione in cui ci troviamo: «Non mi stupisco di questi numeri. Le donne guardano i film macho perché vorrebbero andare a letto con personaggi come Rambo. La cultura woke è una sorta di neo post cristianesimo, ossia ti dà alcune regole morali entro le quali bisogna stare ed è come una sorta di autocastrazione. E molte donne oggi non vogliono sottostare a queste regole. Dunque trovo assurdo che ci si stupisca ancora. Aggiungo una cosa: tutti questi film violenti e maschilisti raramente contengono metafore con la realtà. Rambo è Rambo e basta, è un personaggio inventato e non è un caso se, al contrario, i film duri ma che si portano dietro metafore importanti come, ad esempio, quelli girati dal regista Stanley Kubrick, siano meno visti. Di conseguenza quelli che mostrano la forza bruta e la violenza e basta sono oggi tra i più visti, invece preferirei che le donne studiassero capolavori di tipologia diversa come “Full Metal Jacket”. È lì che viene spiegato come nasce la vera violenza maschile, ossia dagli ordini militari, da un ufficiale che ti spacca la schiena ogni giorno e da quell’indifferenza nei confronti del dolore».
È dello stesso avviso la psicoterapeuta Serenella Salomoni: «”Rocky” più visto dagli uomini? Il motivo è che così possono specchiarsi in quello che vorrebbero essere, ossia uomini veri. Per quanto riguarda le donne credo che siano attratte da questi personaggi così fisici perché stimolano la loro fantasia sessuale come gioco, ma poi la cosa termina con il film. Oggi le donne sono molto più avanti degli uomini, non hanno come modello soltanto John Wayne e simili e non li prenderebbero mai come emblemi dell’uomo ideale. Vedere questi film per loro è come quando vanno a vedere gli spogliarelli degli uomini, così tanto per passare il tempo assieme alle amiche come fosse un divertimento e per scherzarci su».
Klaus Davi & Co.