Gaza: Save the Children, forti piogge allagano i campi, aumentando il rischio di malattie per 235.000 bambini, mentre gli aiuti umanitari che potrebbero aiutare le famiglie ad affrontare la stagione invernale sono bloccati al confine
L’Organizzazione chiede un cessate il fuoco immediato e definitivo come unico modo per salvare vite umane nella Striscia e la fine immediata delle restrizioni alle forniture umanitarie, che rappresentano un crimine e una grave violazione contro i bambini.
Circa 235.000 minori, costretti a lasciare le loro case a Gaza a causa di bombe, proiettili e ordini di sfollamento, si trovano ad affrontare un rischio crescente di malattie a causa delle forti piogge che da giorni allagano le tende e trasformano i campi in paludi. Lo afferma Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro.
Le restrizioni imposte dalle autorità israeliane all’ingresso di aiuti umanitari per aiutare a preparare le comunità alla stagione delle piogge hanno lasciato 500.000 persone – quasi la metà delle quali sono bambini – in aree inondate da acqua sporca e liquami.
Save the Children ha affermato che le scorte di forniture che potrebbero aiutare i più piccoli e le loro famiglie, sono bloccate sotto l’acqua e il freddo al confine mentre l’Organizzazione attende l’approvazione delle autorità israeliane.
Con le restrizioni sugli aiuti ai massimi storici e l’annuncio del Programma Alimentare Mondiale all’inizio di questa settimana che le uniche panetterie rimaste nel centro di Gaza sono state costrette a chiudere a causa di gravi carenze di approvvigionamento, la malnutrizione e le malattie sono diventate la norma per i minori di quell’area.
L’ONU ha dichiarato all’inizio di questa settimana che due terzi del numero totale di bambini ricoverati per cure ambulatoriali per malnutrizione acuta dall’inizio del 2024, sono stati registrati negli ultimi cinque mesi.
Mariam*, consulente nutrizionale di Save the Children che lavora nei campi colpiti dalle alluvioni, ha detto: “Un viaggio di 15 minuti richiede un’ora, camminando tra liquami e paesaggi accidentati. Adesso che siamo in inverno, la maggior parte delle tende sono inabitabili. Ciò è dovuto principalmente al fatto che sono fatte di stoffa e materiali simili, e il terreno è polvere e fango, quindi, le tende si allagano dopo cinque minuti di pioggia. La situazione delle persone è disastrosa in termini di salute, salute mentale e resistenza alle malattie. Oggi è venuta una madre e si è scusata per il ritardo. Perché? Perché ha piovuto tutta la notte e la loro tenda era allagata. La famiglia è dovuta uscire e lei ha dovuto portare in braccio i bambini finché non ha smesso di piovere. Poi hanno spazzato via l’acqua e sono tornati dentro. Alcune persone sono dovute fuggire perché a causa della pioggia si sono formati grandi stagni. È una situazione tragica”.
Eman*, un’altra consulente nutrizionale di Save the Children, ha aggiunto: “Mi ci sono volute due ore per spostarmi da dove vivo a dove lavoro. Mentre entravo nel campo dove lavoro, le tende delle persone sono crollate a terra. I loro vestiti e la biancheria da letto erano inzuppati d’acqua. Cercavano tutti disperatamente un posto al sole dove mettere ad asciugare le loro cose per iniziare la giornata”.
Con la distruzione del sistema sanitario, i bambini di Gaza non sono in grado di ricevere l’assistenza sanitaria salvavita di cui hanno bisogno a maggior ragione in queste condizioni. Nell’agosto 2024 il Ministero della Salute di Gaza ha annunciato che il 60% dei medicinali essenziali e l’83% dei dispositivi medici usa e getta erano stati completamente esauriti dalle scorte. Da allora le forniture e le attrezzature mediche hanno continuato a subire ritardi o essere respinte alle frontiere. Anche le preoccupazioni per la sicurezza degli operatori umanitari stanno ostacolando la fornitura di assistenza alle famiglie bisognose.
A causa delle dure condizioni dei campi, mancano tende e kit di sigillatura per renderle più resistenti al clima invernale, nonché indumenti invernali adeguati per i bambini, molti dei quali stanno congelando perché non hanno vestiti adeguati. Sebbene le forniture invernali siano disponibili sul mercato, sono limitate in quantità e di difficile accesso a causa dei prezzi elevati e della mancanza di liquidità.
Save the Children ribadisce che tutti questi articoli sono in attesa nei magazzini al confine mentre si attende l’approvazione delle autorità israeliane per portarli a Gaza.
La crisi sanitaria nella Striscia ha reso i minori più vulnerabili alle future sfide sanitarie. Il loro sistema immunitario indebolito, la mancanza di trattamenti e di cure preventive li renderanno suscettibili a malattie e complicazioni di salute in futuro.
“I bambini a Gaza non solo stanno perdendo la vita, i loro arti e i loro cari, ma stanno anche fuggendo dalle loro case bombardate verso campi con condizioni sempre meno adatte alla vita umana, mentre vediamo sempre maggiori restrizioni sugli aiuti. Questa guerra mortale ha distrutto la vita e il futuro dei bambini ormai da più di un anno, li abbiamo visti privati dell’accesso a beni fondamentali come il cibo, l’assistenza sanitaria e i servizi igienico-sanitari. Ora, a molti di loro rimangono solo pezzi rovinati del materiale della tenda che galleggiano nell’acqua paludosa del campo in cui sono fuggiti per cercare sicurezza” ha dichiarato Jeremy Stoner, Direttore regionale di Save the Children.
Save the Children chiede un cessate il fuoco immediato e definitivo come unico modo per salvare vite umane a Gaza e porre fine alle gravi violazioni dei diritti dei bambini. L’Organizzazione chiede inoltre la fine immediata del blocco agli aiuti umanitari a Gaza, che rappresenta un crimine e una grave violazione contro i bambini.
Save the Children opera nei Territori Palestinesi Occupati (OPT) dal 1953 ed è presente permanentemente a Gaza. E’ il terzo più grande fornitore di sostegno economico a Gaza e fornisce denaro alle famiglie affinché possano acquistare cibo e altri beni di prima necessità. Insieme ai partner locali, sta distribuendo beni di prima necessità alle famiglie anche nei rifugi: acqua potabile, cibo, prodotti per l’igiene, materassi, coperte e indumenti invernali per bambini, materiali didattici, giocattoli e giochi.
*I nomi sono stati modificati per esigenze di protezione