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In uscita venerdì 6 dicembre il singolo “Città vuota” del duo Palazzo Rosa, apripista dell’album Tanto valeprogetto che verrà pubblicato digitalmente in due parti e successivamente, per intero, su supporto fisico.

“Città vuota”, distribuito dall’etichetta sarda La Stanza Nascosta Records del musicista e produttore Salvatore Papotto, è un rock-blues fumoso, che sul finale strizza l’occhio al rockabilly.

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Il duo racconta così il brano: 

Un uomo si smarrisce fra le caselle del Monopoli e comincia a vagare in un loop temporale per luoghi a lui ormai fin troppo conosciuti: le stesse strade, le solite persone, ai soliti orari. E non sembra esserci via d’uscita. 

La nascita del testo è partita proprio dalla routine nella quale ci sentivamo imprigionati da anni, come se fossimo spostati dall’alto da una forza misteriosa. 

E purché non si finisca in un mondo più grigio e ostile, tanto vale continuare a girare…”

 

Il videoclip del brano, per la regia di Irene Franchi, dopo l’anteprima su Tgcom24, è ora disponibile sul canale YouTube ufficiale del duo.

<<Ho voluto che la ratio del video e la sua ambientazione– in una Sassari malinconicamente deserta- fossero strettamente aderenti alle intenzioni del testo “Città vuota”,che ha già in sé una notevole efficacia rappresentativa>>- racconta Irene Franchi.

Oltre che della regia ho scelto di occuparmi in prima persona del montaggio, affidando invece le riprese al direttore della fotografia Roberto Cadeddu, che ha pienamente compreso la mia volontà registica e, forte di una familiarità con i luoghi, ha mantenuto una grande coerenza con lo spirito del brano. Abbiamo realizzato un videoclip fictionnarrativo, dal taglio cinematografico, volutamente evitando un’effettistica invadente.

Il gioco del monopoli si fa metafora della vita, con tutto il suo ineliminabile corollario di probabilitàimprevistisoste obbligate, vittorie e fallimenti, pedaggi onerosi e grigie meccaniche routinarie.>>

 

Alcune delle riprese in interno sono state effettuate al Quod Design (in via Mercato 1B).

Concept Store, Concept Bar e Coworking, il Quod, nel cuore di Sassari, è diventato negli anni un forte catalizzatore del fermento artistico, creativo e culturale contemporaneo.

Il duo Palazzo Rosa si muove con passo istrionico in un universo claustrofobico e lisergico, tra canzone e piecè teatralecaratterista implacabile– ma mai giudicante- di un campionario umano tragicomico.

 

Realtà paradosso si compenetrano in una narrazione stroboscopica, dove trovano cittadinanza esistenze traballanti, nello stesso tempo minime e iperboliche 

 

Bio

Palazzo Rosa è un duo nato a Sassari negli anni Dieci del ventunesimo secolo. 

Luca Dore (voce e chitarra) e Alessandro Budroni (voce, pianoforte, armoniche, chitarra) si muovono dentro le soffitte e gli scantinati della musica d’autore.

 

I protagonisti dei loro brani devono spesso salvarsi da un destino avverso, dallo spaesamento e dalla miseria, da donne violente o vedove protettive, da minacciose pleuriti e città vuote.

Palazzo Rosa è un luogo fatiscente e psichedelico al contempoangusto sì, ma ricco di vita e di personaggi appassionati.

 

Il loro progetto musicale cerca di sposare la Linea rosa del cantautorato, desiderosa di non abbandonare il discorso sul racconto del sociale, ma guardato di sbieco, intriso di ironia e di amore per il grottesco.

 

Le sonorità richiamano al gusto artigianale del costruire canzoni, per vestirle non con abiti à la page ma con tutto quello che si trova nell’armadio di un condominio degli anni ‘70. 

Per questo, nell’ultimo lustro di concerti live, hanno sparso, nell’aria di piccoli locali e snack bar, essenza di naftalina e vino rosso a favore di tutti i loro affezionati seguaci.

 


Credits brano:

 

Alessandro Budroni: Voce, Piano/Tastiere, Armonica

Luca Dore:Voce, Chitarre

Fabrizio Murgia:Batteria

Arrangiamenti: Alessandro Budroni e Luca Dore

Mixaggio e Master: Salvatore Papotto 

 

 

Credits video

Regia: Irene Franchi

Montaggio: Irene Franchi

Riprese:Roberto Cadeddu 

 

Color correction:Roberto Cadeddu 

 

CITTÀ VUOTA

 

Testo: Luca Dore

Musica: Luca Dore – Alessandro Budroni

 

Largo Colombo, qualcuno verrà

per tirarmi fuori dal sogno

e se non è un sogno si rimedierà

almeno un passaggio in albergo.

 

Mio padre in prigione si dovrà accontentare       

di un pugno di neve già sciolta,

da quando gli aranci di viale Vesuvio

non fruttano più come una volta.

 

Vieni a dirmi che in via Roma apriranno un altro bar    

ma io non faccio più colazione

da quando l’estetista dell’Università        

mi ha lasciato per il boss della stazione.

 

Sì, lo so che in piazza Dante c’è una fuga di gas   

e stasera su ai Bastioni un concerto di jazz,

non riuscirai a trattenermi ancora in questa città…

 

Città vuota, vago senza meta

senza pilota, mentre tutto intorno perde quota.

Città sbagliata, non pensare sia una serenata

 

Tanto più che quegli infami dell’elettricità    

per stanotte avranno indetto ancora un altro blackout

Corso Impero come sempre si riempirà di trans 

tutte ferme su al parcheggio come probabilità.

 

Cosa vuoi che me ne importi di tornare da lei

e se in vicolo corto hanno ucciso un deejay

con mio padre che in prigione sta aspettando un doppio sei…

 

Città vuota, vago senza meta

senza pilota, senza moneta.

Città smarrita, qualcuno metta fine alla partita

 

Al di là del tavolo 

voi che assistete a questo spettacolo        

che è diventata la vita mia

Città vuota, me ne vado       

senza nemmeno passare dal via

 

Avete vinto il secondo posto a un concorso di bellezza,

incassate 7 euro;

 

la banca riconosce un proprio errore,

ritirate 400 adesivi;

 

fate tre passi indietro, con tanti auguri!

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