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GLI SCENARI GLOBALI E ITALIANI CON IL RITORNO DI TRUMP ALLA CASA BIANCA
Il ritorno di Donald J. Trump alla Casa Bianca pone nuove sfide e opportunità per gli equilibri geopolitici ed economici globali. Su questi temi si è focalizzato l’incontro “Trump Atto II: Come cambia il mondo col ritorno del Tycoon”, moderato da Sara Monaci, giornalista de “Il Sole 24 Ore” e organizzato da Milano Sostenibile, il format di incontri di ASACERT, con il supporto del Rotary Club Passport Innovation, presso il California Bakery Garden & Lounge.

 

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Il dibattito ha analizzato gli scenari in merito alle politiche della  nuova amministrazione americana e di come ridefinirà le relazioni transatlantiche, i rapporti commerciali globali, le politiche di sicurezza e le strategie per affrontare le sfide climatiche.

 

Fabrizio Capaccioli, AD di ASACERT e Presidente di Green Building Council Italia, ha sottolineato come sia necessario ribadire: “L’importanza di capire quali siano le intenzioni di Trump sul tema ambientale, che riguarda non solo la questione climatica, ma tutte una serie di tematiche e aspetti che non sono procrastinabili e in cui gli Stati Uniti hanno un peso fondamentale. Una inversione di tendenza metterebbe in discussione un lavoro di 30 anni, una questione sulla quale l’Europa dovrà agire immediatamente.”

 

Positivo il commento di Susanna Ceccardi, membro della Commissione Affari Esteri del Parlamento Europeo, che ha evidenziato come: “La rielezione di Donald Trump come Presidente degli Stati Uniti rappresenta un momento significativo per il panorama politico non solo statunitense evidentemente, ma globale. Questo risultato testimonia il desiderio degli americani di riaffermare valori come il patriottismo, la libertà e il coraggio di difendere le proprie radici e tradizioni”.

 

In collegamento dagli Stati Uniti Marco Valsania, corrispondente per Il Sole 24 Ore, che ha fornito una prospettiva interna sugli scenari e l’atmosfera statunitense: “Le ragioni del ritorno di Trump sono molteplici e alcune di esse non sono così semplici e ovvie, ma alcune cose possono essere sottolineate: da una parte Trump è l’espressione di un fenomeno di populismo conservatore che è in ascesa, non solo in USA, che fa proprio leva sul malessere sociale e dall’altra c’è una forte debolezza degli avversari, sia interni che dell’altro partito”.

 

Attilio Geroni, giornalista esperto di politica estera, ha spostato l’attenzione sulla questione europea: “L’Europa si trova in una tempesta perfetta: ci troviamo in una crisi simultanea di Francia e Germania, una situazione molto preoccupante. Con la Francia ingovernabile, incombono i dazi e sarà importante il tentativo di Trump di disarticolare la coesione europea su tale questione, in quanto sembri che nei paesi europei si stiano moltiplicando i casi di governi in sintonia dello spirito che sembra incarnare Trump. L’Europa si presenta debole e senza una leadership”.

 

Anche secondo Fulvio Giuliani, direttore de La Ragione: “Questa narrazione dell’Europa è spietata ma è estremamente realistica, noi abbiamo bisogno di leadership consapevoli, prima che forti, che al momento non ne vedo, e questo è il problema che è potenzialmente drammatico”.

 

Dal punto di vista del commercio e delle esportazioni italiane in USA lo scenario prospettato da Lucio Miranda, Presidente di Export USA prevede una situazione di stop dei rapporti multilaterali: “Saranno tutti rapporti bilaterali, anche nei confronti dell’Europa. Ma lì ci chiediamo, l’Europa avrà la forza di imporsi come interlocutore unico per quanto riguarda le politiche commerciali con gli Stati Uniti? Non ne siamo sicuri”.

 

Secondo l’analisi dell’On. Lia Quartapelle, componente Commissioni Affari Esteri: “Le preoccupazioni sia in Italia che anche all’estero sono di carattere economico, ma non solo, con un Presidente che ha annunciato l’imposizione di dazi; altra preoccupazione è rispetto all’affidabilità degli Stati Uniti come alleato, soprattutto in merito alla NATO e alla questione della guerra in Ucraina, perché se Trump smettesse di fornire le armi all’Ucraina, l’Europa si ritroverebbe in una situazione davvero complessa, oltre che alimentare, potenzialmente i paesi che – avendo un arsenale nucleare – possono pensare di aggredire altri paesi con la quasi certezza di farla franca”.

 

Il confronto ha messo in evidenza la necessità di un dialogo costante tra istituzioni, imprese ed esperti per affrontare i cambiamenti e le sfide dettate dal nuovo scenario globale. Temi come il commercio internazionale, la sostenibilità e la sicurezza richiedono un approccio strategico e multilaterale per tutelare gli interessi italiani ed europei.

 

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