FOTO Natale Schiavoni, Ritratto maschile, lotto 68, stima €40.000 – €60.000
A chiudere il calendario del 2024 di Art-Rite è l’arte antica e del XIX secolo, con una vendita di 71 lotti che esemplificano al meglio l’eterogeneità di espressioni artistiche e soggetti tematici di oltre tre secoli di storia dell’arte.
Le opere di maggior rilievo dell’incanto provengono da una collezione privata milanese e rappresentano un nucleo di pregevoli lavori corredati da pubblicazioni accademiche. Tra questi un ritratto che porta la firma di Natale Schiavoni. L’opera “Ritratto maschile” (lotto 68, stima: €40.000 – €60.000) rappresenta uno dei massimi esempi di ritrattistica ottocentesca, unendo magistralmente tecnica pittorica e profondità culturale. Schiavoni con la sua straordinaria attenzione ai dettagli e alla resa espressiva, conferisce al soggetto una presenza intensa, in grado di catturare l’essenza del Neoclassicismo milanese. Elemento iconografico di grande rilievo è la raffigurazione della rivista “L’Eco della Borsa”, simbolo della dinamica attività economica del Lombardo-Veneto nonché dettaglio che arricchisce l’opera e la colloca in un contesto narrativo più ampio, intrecciando arte, economia, società e storia.
Considerato oggi uno degli interpreti più alti dell’espressione pittorica che si affermò a Bologna a metà del ‘700, Vittorio Maria Bigari è presente in asta con “Salomone e la Regina di Saba” (lotto 67, stima: €15.000 – €18.000). Il dipinto, che rappresenta un capolavoro del “barocchetta” bolognese del XVIII secolo, evoca lo splendore del palazzo di Re Salomone con dettagli raffinati come suppellettili preziose e una statua dall’aspetto antico. La scena mette in risalto la sua maestria compositiva e la freschezza narrativa, rappresentando un perfetto esempio del rinnovamento espressivo della pittura bolognese settecentesca.
Dalla scuola fiorentina del primo Settecento troviamo in catalogo “Trionfo di Nettuno”, (lotto 64, stima: €18.000-€25.000) di Matteo Bonechi. Bonechi (1669 – 1756) fu un pittore d’affresco, in gioventù allievo di Francesco Botti, ma una maggiore influenza la subì da Giovanni Camillo Sagrestani, forse il più importante frescante fiorentino della generazione precedente. Il lotto è un interessante studio pittorico preliminare per il brano “Il Trionfo di Nettuno” eseguito da Sagrestani e presente nel grande affresco con l’”Allegoria degli Elementi” in Palazzo Capponi a Firenze. Tipici del linguaggio di Bonechi, gli scorci dei volti delle figure e la resa corposa delle pennellate, improntate soprattutto su effetti bui, con però vivide esplosioni luministiche.
Non meno attenzione attireranno diverse altre opere, come un imponente trittico di Luis Blesa y Prats (Valencia 1875 – ca. 1934) raffigurante Rinaldo e Armida, dal noto poema “La Gerusalemme liberata” di Torquato Tasso (lotto 56); una piccola tavola con la scena della Visitazione accompagnata da una lettera autografa di Roberto Longhi che la colloca nella prima metà del Quattrocento, nell’area del centro Italia umbro-laziale (lotto 57); un bozzetto in ottime condizioni attribuibile a Mosè Bianchi (Monza, 1840 – 1904, lotto 69). Sempre facenti parte della già citata collezione privata milanese un bozzetto di contenute dimensioni di Cesare Pronti (Cattolica, 1626 – Ravenna, 1708) il cui soggetto “Il martirio di Sant’Agata”, è esaltato dalla qualità monocromatica della tavolozza (lotto 62), un “San Francesco di Paola e Ferrante I”, piccolo dipinto attribuibile alla mano di Pietro Gilardi (Milano, 1677 – 1733), valente esponente della pittura tardo barocca lombarda a cavallo tra XVII e XVIII secolo (lotto 65).