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Autonomia, S. Curreri (costituzionalista): “ L’autonomia differenziata è ormai legge bucherellata. Fare referendum vuol dire votare su parte marginale della legge”

 

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“Dopo la sentenza della Cassazione in merito all’abrogazione della legge Calderoli ci è stato detto che il referendum si potrà fare. Il tema è però capire se ci sarà effettivamente una legge da votare. La legge sull’autonomia differenziata, che dovrebbe essere sottoposta al referendum, è una legge che è stata sforbiciata dalla Corte Costituzionale. La Corte ha dichiarato incostituzionali alcuni articoli, ossia la parte essenziale della legge,  altri invece li ha interpretati conformemente alla Costituzione. In sostanza, la Corte è intervenuta abrogando i temi essenziali che costituivano la legge Calderoli”. Lo ha dichiarato ai microfoni di Radio Cusano il prof. Salvatore Curreri, Costituzionalista, intervenuto nel corso della trasmissione ‘5 Notizie’ condotta da Gianluca Fabi, in merito alla sentenza della Cassazione che ha dato il via libera all’abrogazione della legge sull’autonomia differenziata. E prosegue “dal canto suo la Cassazione doveva valutare l’intervento censorio e la possibilità, sulla base della sentenza della Corte Costituzionale, di promuovere comunque un referendum sulla legge. Da questo punto di vista-spiega- un referendum abrogativo parziale è impossibile, perché la legge è stata smembrata nei suoi principi ispiratori, quindi ora la legge Calderoli per come si presenta è una legge bucherellata. La Cassazione ci dice anche che il referendum però non è impossibile, perché restano articoli non toccati. Ma questo significa però che andremmo a votare a un referendum che si farebbe su una parte marginale della legge”.

Riguardo le possibili motivazioni che porterebbero a scegliere di procedere per un referendum di questo tipo afferma “se la Corte si pronunciasse sull’ammissibilità del referendum, si andrebbe a votare non tanto per un motivo contenutistico, quanto per l’idea complessiva. Questo referendum avrebbe solo un valore di indirizzo politico, per capire se i cittadini sono concordi o meno all’autonomia differenziata. Sotto questo aspetto però, con un referendum del genere, temo il problema del raggiungimento quorum. Dal mio punto di vista-commenta Curreri- è poco probabile si raggiunga il quorum per andare a votare, basterebbe che chi è contro il provvedimento non vada a votare per evitare che la legge passi.  Questo è oramai un processo tristemente comune, che però è estremamente diseducativo. Credo sia doverosa una modifica costituzionale per tutelarsi dal fenomeno dell’astensionismo: questo modo di trattare il referendum, facendo una battaglia strumentale a qualcosa a cui si è contrari, mina la democrazia”.

Il Costituzionalista termina il proprio intervento analizzando il fenomeno sempre più frequente delle leggi bocciate dalle Corti “manca dialogo tra la maggioranza e l’opposizione e soprattutto manca l’attenzione agli argomenti tecnici. Nello specifico dell’autonomia differenziata alcuni punti erano facilmente individuabili come critici, parlo per esempio della marginalità del parlamento o dei finanziamenti dei Lep. Capisco la volontà di dare un indirizzo politico del Governo, ma se si ascoltasse di più noi tecnici si risolverebbero tanti problemi” conclude Curreri.

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