IL PUNTO n 982 del 3 GENNAIO 2025
di MARCO ZACCHERA
VENT’ANNI
Nel 2025 toccheremo i 1000 numeri di uscita de IL PUNTO e il nostro 20° compleanno. Grazie per l’attenzione dimostratami nel tempo, con il rimpianto che molti indirizzi settimanalmente si cancellano da soli, non siamo mai riusciti a capire il perché nonostante le proteste. Ricordando che il miglior regalo che potete farmi è farmi avere altri indirizzi da aggiungere, ricordo che IL PUNTO è disponibile anche sul mio sito www.marcozacchera.it . Un rinnovato augurio di buon anno a tutti i lettori.
SOMMARIO: Una riflessione “ex post” sul senso del Natale – la Meloni arriva al terzo anno – La libertà secondo Teheran – Ancora Verbania Center
RIFLESSIONE POST NATALIZIA
Tra i tantissimi SMS di augurio che ho ricevuto in questi giorni ce n’è stato che mi ha colpito (chi desidera vederlo me lo chieda) ovvero uno… “spedito da Gesù”. E’ Lui che in poche battute ironizza sul fatto che Natale era la “sua” festa ma (quasi) nessuno più lo nomina, salvo però festeggiarlo: una riflessione serena sulla “scristianizzazione” della nostra società. Credo sia stato perfetta, in argomento, una riflessione del filosofo Massimo Cacciari che sottolineava come la nostra società non sia solo diventata “laica” ma stia perdendo anche quei valori evangelici “universali” che non sono “della Chiesa” ma dovrebbero essere di tutti, indipendentemente dalla laicità, dall’ateismo o dalla fede di ognuno. Cadendo quei valori c’è un abbruttimento collettivo, un egoismo dominante, la violenza più cieca, la negazione di rapporti umani indispensabili e prima ancora che precetti o comandamenti religiosi. Una riflessione seria su questi temi che vorrei portare avanti più spesso, coinvolgendovi durante questo nuovo anno.
MELONI ANNO TERZO
I sondaggi di fine anno confermano che Giorgia Meloni mantiene un buon indice di gradimento, così come resta immutata la forza dei partiti, nonostante che tradizionalmente i governi perdono “appeal” con il correre del tempo.
Il 2025 sarà condizionato dall’avvento di Trump alla Casa Bianca, di probabili crisi in Europa, dalle nuove elezioni in Germania (e quasi sicuramente anche in Francia) e dalla situazione economica generale oltre che dai conflitti in corso, in primis in Medio Oriente ed Ucraina. Sul piano interno terrà ancora banco la questione “Albania” con la Corte di Cassazione che il 19 dicembre ha finalmente emesso una sentenza sulla vicenda. Sentenza un po’ pilatesca, ma sostanzialmente chiara e che – se applicata con buonsenso – può risolvere molti problemi in attesa che la Corte di Giustizia Europea faccia a sua volta una scelta che si spera ragionevole, logica e non demagogica.
Ricordato che il numero degli sbarchi è in diminuzione (66.000 sbarchi nel 2024 contro i 154.000 del 2023 e i 104.000 del 2022) l’idea “Albania” è semplice: far sbarcare lì i migranti e non direttamente in Italia, valutare le singole situazioni,e solo a quel punto accettare in Europa chi chiede asilo motivato avviando invece espulsioni per chi non ha titoli: davanti a questo rischio molti partenti (soprattutto da Egitto e Tunisia) sarebbero demotivati a farlo.
A parte il fatto che la logica vorrebbe che i traghettanti il mare dovrebbero essere fermati, identificati e “filtrati” PRIMA di partire e non allo sbarco (alimentando altrimenti il business di carne umana, rischi di naufragio e le successivi “sparizioni” dei traghettati in Italia ed Europa che restano così in condizioni di illegalità), il problema è nato sui paesi di provenienza, giudicabili sicuri oppure no.
Secondo il governo quasi tutti i paesi di maggiore immigrazione (Egitto, Tunisia, Bangladesh) sono relativamente “sicuri” almeno per la gran parte dei loro cittadini mentre secondo alcuni magistrati, la sinistra, le ONG ecc. se un paese non è sicuro anche solo per alcune categorie di cittadini (oppositori politici, minoranze religiose, omosessuali) quel paese è allora generalmente “insicuro” e le porte devono aprirsi per TUTTI i migranti che ne sono originari.
Giustamente la Cassazione ha sottolineato invece come il giudice «non può sostituirsi al ministro degli Affari esteri» né «può annullare con effetti erga omnes il decreto ministeriale» che elenca i Paesi sicuri verso i quali è possibile effettuare i rimpatri. Inoltre la sentenza stabilisce che il giudice ordinario non possa «andare al di là del pieno e completo esame del singolo caso». In sostanza, il giudice può sì disporre che un Paese non sia sicuro per il singolo richiedente asilo, ma solo per lui.
Tesi sacrosanta (che tra l’altro è quello che ho sempre sostenuto su IL PUNTO), soprattutto perché è logica. Su questa base si possono quindi aprire le porte dei centri temporanei in Albania con l’opposizione che non potrebbe più protestare per lo spreco nel realizzarli per poi lasciarli vuoti (non certo per colpa del governo).
Tutto a posto? No, perché c’è un “ma” che è legato alla Corte di Giustizia europea – alla quale si sono appellati i magistrati “dissenzienti” – che sarà chiamata a decidere e potrà ragionare come la nostra Corte di Cassazione oppure no, e in questo caso si riaprirebbe il “liberi tutti”, con l’aggravante che una scelta europea in questo senso farebbe cadere sulle spalle dei soli paesi europei del “fronte sud” tutto il peso del fenomeno migratorio.
Un verdetto che dovrebbe arrivare a febbraio, un passaggio fondamentale anche per l’applicazione, dal 2026, del Patto europeo sulla migrazione e l’asilo, che prevede proprio la creazione di centri migranti dislocati in altre nazioni fuori dall’Europa per affrontare i casi con una procedura accelerata, perché l’idea della Meloni – in Italia tanto criticata – è stata invece vista con molto interesse da diversi paesi dell’UE che si trovano ad affrontare i nostri stessi problemi.
TEHERAN E DINTORNI
Non si può che esprimere la massima solidarietà con la collega Cecilia Sala che dal 19 dicembre risulta detenuta in Iran nel carcere di massima sicurezza di Evin, a Teheran, luogo dove sono transitati migliaia di dissidenti iraniani e dove molti, purtroppo, sono spariti nel nulla.
In Iran essere giornalista e per giunta una donna è già di per sé motivo di sospetto nonostante – così riportano le agenzie – che Cecilia avesse un visto da giornalista e che quindi non aveva nascosto il motivo del suo viaggio alle locali autorità sciite.
Appare evidente come il regime iraniano abbia colto l’occasione solo per avere in mano una pietra di scambio per l’arresto avvenuto in Italia, pochi giorni prima, di un trafficante d’armi iraniano. In Iran si sparisce nelle prigioni e si può essere accusati di tutto senza prove, dallo spionaggio all’ “attività sionistica” o essere condannati a morte dalle corti islamiche senza nessun scrupolo, salvo – soprattutto nel caso di stranieri – essere poi lasciati a marcire in una cella magari per anni in attesa di qualche scambio o ricatto internazionale.
Ricordiamoci di Ahmadreza Djalali, un docente universitario con nazionalità svedese che ha lavorato a lungo in Italia insegnando terapia medica d’urgenza all’università di Novara e che, rientrato in Iran per salutare i genitori, è stato arrestato e condannato a morte nel 2017 per presunto spionaggio ed è tuttora in attesa della forca. Da 3.200 giorni Djalali è in galera in condizioni umane terribili, la sentenza capitale è di volta in volta rinviata “sine die” e nonostante gli sforzi diplomatici non si riesce a liberarlo.
MEMENTO VERBANIA CENTER
Il mese scorso, nel mio consueto report annuale, ho relazionato su quanto si cerca di fare con il Verbania Center in diverse parti del mondo, in particolare in Mozambico e in Myanmar. In queste settimane sono state raccolte diverse migliaia di euro ma visto che diverse persone mi avevano preannunciato un versamento. ma poi se ne sono forse dimenticato, ricordo che chi lo desidera può contribuire con una donazione sul conto intestato a Fondazione Comunitaria del VCO presso BANCA INTESA SAN PAOLO IBAN: IT81 O 03069 09606 1000 0000 0570 indicando però sempre: “al FONDO VERBANIA CENTER – erogazione liberale per sostegno sua attività” (è indispensabile indicare per quale fondo si versi), offerte detraibili ai fini fiscali. Chi vuole maggiori dettagli mi contatti via mail. Grazie!!
RINNOVO GLI AUGURI A TUTTI, UN SALUTO E ALLA PROSSIMA SETTIMANA!
MARCO ZACCHERA