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Parigi – Conferenza “Nuova politica sull’Iran, a sostegno della resistenza organizzata”

Maryam Rajavi: Il rovesciamento della teocrazia al potere è l’unica via per la libertà in Iran e la pace nella regione

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Sabato 11 gennaio 2025, in una conferenza transatlantica a Parigi, intitolata “Nuova politica verso il regime iraniano, a sostegno della resistenza organizzata”, personalità politiche di primo piano e alti ufficiali di Paesi europei e degli Stati Uniti hanno proposto una nuova politica verso il regime iraniano considerando i recenti sviluppi in Medio Oriente e il ruolo dell’opposizione organizzata in Iran.

All’oratrice principale, la signora Maryam Rajavi, presidente-eletta del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (CNRI), si sono uniti l’onorevole Liz Truss ) primo ministro dell’UK nell’anno 2022 e ex ministro degli affari esteri 2021 – 2022 ) Janez Janša (primo ministro della Slovenia negli anni 2004-2008, 2012-2013 e 2020-2022), Yulia Tymoshenko (primo ministro dell’Ucraina nel 2005 e dal 2007 al 2010), Keith Kellogg ( ll rappresentante speciale di Donald Trump per l’Ucraina e la Russia ex consigliere per la Sicurezza Nazionale ad interim del presidente degli Stati Uniti), Tod Wolters (generale a quattro stelle in pensione, comandante del Comando Europeo degli Stati Uniti e comandante supremo alleato in Europa della NATO dal 2019 al 2022), James Jones (generale a quattro stelle in pensione, consigliere per la Sicurezza Nazionale del presidente degli Stati Uniti nel 2009-2010, già comandante supremo alleato in Europa della NATO dal 2003 al 2006), Liz Truss (primo ministro britannico nel 2022), John Bercow (presidente della Camera dei Comuni del Regno Unito dal 2009 al 2019), David Jones (membro della Camera dei Comuni del Regno Unito dal 2005 al 2024, segretario di Stato per il Galles dal 2012 al 2014 e ministro di Stato per la Brexit negli anni 2016-2017) e Ola Elvestuen (membro del Parlamento norvegese, ministro del Clima e dell’Ambiente della Norvegia dal 2018 al 2020).

Nel suo discorso, la signora Rajavi ha fatto riferimento alla recente minaccia contro il popolo iraniano da parte della Guida Suprema del regime Ali Khamenei, che ha affermato: “Se creano disordini, saranno schiacciati”. Ha descritto questo come un’ammissione del fatto che la società iraniana è pronta a sollevarsi e rovesciare il regime. Ha delineato le crisi che hanno plasmato questa situazione, identificando tre fattori chiave.

In primo luogo, la dura repressione, il fallimento economico, le profonde crisi sociali e la diffusa corruzione del governo hanno portato la società sull’orlo dell’esplosione. Il boicottaggio del 90% delle due elezioni del 2024 ha dimostrato che il regime non ha alcuna base sociale in Iran.

In secondo luogo, le sconfitte del regime nella regione, tra le quali il duro colpo subito da Hezbollah e il rovesciamento della dittatura siriana, il suo alleato più importante.

In terzo luogo, l’espansione della resistenza organizzata, che si sta preparando per una rivolta e per il rovesciamento del regime.

 

La signora Rajavi ha ricordato che per molti anni Khamenei ha bilanciato le debolezze interne del regime facendo affidamento su Hezbollah e sulla Siria come dimostrazione di potenza nella regione, usandoli come scudo protettivo per il regime e come strumento di ricatto. Ha aggiunto che, con la caduta di Bashar Assad, tutti hanno assistito al crollo delle forze del regime in Siria e hanno visto quanto sia debole e fragile il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRGC). Gli sforzi di Khamenei per reprimere le rivolte istigando una guerra in Medio Oriente il 7 ottobre 2023 sono falliti completamente. Questo sviluppo ha scatenato nuova energia per le rivolte all’interno dell’Iran. Le istituzioni repressive del regime sono profondamente terrorizzate e hanno ordinato alle forze di sicurezza di impedire le proteste, intensificando la repressione e le esecuzioni. Nel 2024, il regime ha battuto il suo stesso record di brutalità eseguendo almeno 1.000 esecuzioni.

Concludendo il suo discorso, la signora Rajavi ha affermato che una società esplosiva e movimenti di protesta, con le Unità di Resistenza al loro centro, si stanno preparando per una rivolta. Esiste una resistenza organizzata, guidata dall’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo dell’Iran (OMPI/MEK) e dalle sue migliaia di membri esperti al centro di questo movimento ad Ashraf 3. È tempo che i governi occidentali abbandonino le politiche passate e si schierino con il popolo iraniano. Li ha invitati a riconoscere la lotta del popolo iraniano per il rovesciamento del regime e la ribellione dei giovani contro l’IRGC. Ha affermato che riconoscere la resistenza iraniana e la lotta delle Unità di Resistenza è un elemento necessario di una politica ferma contro il regime dei mullah.

Il generale James Jones ha osservato: “Di fronte alla brutale repressione del dissenso da parte del regime le Unità di Resistenza affiliate al MEK sono sorte in tutto l’Iran. Hanno sfidato la sorveglianza pervasiva del regime, si sono infiltrate nei suoi livelli di sicurezza e hanno preso di mira i suoi simboli, le basi dell’IRGC e le basi e i centri paramilitari. Questi uomini e donne coraggiosi ci ricordano una verità innegabile. Lo spirito di resistenza in Iran è vivo. Non può essere schiacciato e non può essere messo a tacere”.

Il generale Jones ha aggiunto: “Le campane a morto hanno iniziato a suonare per questa teocrazia oppressiva. In ogni momento di crisi si nasconde un’opportunità di cambiamento e quel cambiamento si presenta sotto forma di una valida alternativa democratica. Il Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran guidato dalla signora Maryam Rajavi e il suo Piano in 10 Punti offrono una visione chiara per il futuro. La narrazione che per anni il regime e i suoi lobbisti hanno propagato è la menzogna che non ci sia alternativa al loro governo. Affermano che la caduta del regime porterebbe al caos e allo smembramento dell’Iran. Niente potrebbe essere più lontano dalla verità. Esiste una struttura, un’alternativa organizzata: il CNRI e la sua componente principale, il MEK”.

Chiedendo una politica diversa e robusta sul regime iraniano, Liz Truss ha affermato: “Il regime iraniano è seriamente indebolito dalla caduta del regime di Assad in Siria, ma anche a causa della pressione interna, del suo fallimento e del fallimento dei suoi delegati. Questa è una vera opportunità di cambiamento”. Ha aggiunto: “Mi congratulo con la signora Rajavi e con il suo movimento per ciò che hanno fatto per esercitare pressione internamente sullo spaventoso regime oppressivo in Iran. L’obiettivo è un Iran libero e democratico con un futuro positivo per il suo popolo, dopo un regime autoritario in crisi che non è più in grado di espandere la sua influenza in tutto il mondo. La comunità internazionale deve sostenere il popolo iraniano”.

Il tenente generale Keith Kellogg ha detto: “Credo che quest’anno dovrebbe essere considerato un anno di speranza, dovrebbe essere considerato un anno di azione e dovrebbe essere considerato un anno di cambiamento. Il regime in Iran è più debole e vulnerabile di quanto non lo sia stato negli ultimi decenni. Il regime iraniano deve essere sfidato e il cambiamento deve avvenire, e deve avvenire ora. Molti di voi in questa sala hanno contribuito a costruire il potenziale per un futuro più luminoso e quando la storia di questo sarà scritta, avrete una pagina nella storia. La libertà per gli iraniani è stata conculcata, ma questo deve cambiare e cambierà nelle prossime settimane, nei prossimi mesi”. Ha aggiunto: “E credo che la finestra per questo cambiamento sia più grande per il mondo che mai. Per gli Stati Uniti, una politica di massima pressione deve essere ripristinata e questo include stare dalla parte del popolo iraniano e delle sue aspirazioni alla democrazia… Il Piano in 10 Punti per il futuro dell’Iran garantisce un chiaro percorso di transizione verso un Iran più amichevole, stabile, non bellicista e non nucleare”.

Riferendosi al piano in sei punti della signora Rajavi sul cambio di regime, il generale Wolters ha detto: “Abbiamo un piano completo di 6 mesi e abbiamo una serie di traguardi che ci portano ai prossimi due anni e ci dicono cosa dobbiamo fare con ogni momento che passa quando ci svegliamo, e la prova della validità di quei piani e traguardi risiede nel fatto che da una prospettiva diplomatica, da una prospettiva informativa, da una prospettiva militare e da una prospettiva economica, quel piano è solido e ha guadagnato slancio negli ultimi anni”.

John Bercow ha affermato: “Quando si tratta di sostenere il CNRI, abbiamo una tradizione di operare in modo trasversale. Vale a dire, qualunque cosa divida le persone nella politica del Regno Unito, ci sono persone di destra, di sinistra e di centro che sono pronte con responsabilità, signora Rajavi, senza esitazione o sussulti, a sostenerla, perché lei è l’incarnazione della visione, del coraggio, del sacrificio e della capacità politica, come è stato osservato in modo toccante dai precedenti oratori. Il regime è indubbiamente nel punto più debole che abbiamo conosciuto”.

La conferenza si è tenuta sulla scia di quella di giovedì 9 gennaio, in cui Mike Pompeo, 70° segretario di Stato degli Stati Uniti, e Maryam Rajavi hanno evidenziato la necessità di una politica ferma nei confronti del regime iraniano.

 

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