“Questa città”, che dà anche il nome a questo mini-ep, è un brano indie pop con sonorità dreamy, che esplora le dinamiche e i personaggi di una città che comincia a starci sempre più stretta. Il testo ironico e pungente si incontra con un sound romantico e quasi cinematografico, come sui titoli di coda di un viaggio che sta appena cominciando: confuso, frustrante, a tratti ridicolo, ma sempre legato alla leggerezza e brillantezza dell’inseguire un sogno, per quanto nella città della disillusione.
“Questa città” (l’EP) segue questa stessa falsa riga di contrasto tra romantico escapismo e cinica entropia metropolitana, con sonorità che spaziano dall’indiepop al dreampop con un cantautorato confessionale e pungente. Chitarrine scintillanti, cori atmosferici, testi vulnerabili ma non per questo meno piccati: una sintesi efficace dell’universo lunatico e lunare di Möly.
La title track completa una triade di brani dolceamari affiancandosi a “Come un cane”, una traccia dal ritornello esplosivo che celebra la gioia di vedere qualcuno che ti ha ferito fallire mentre te la stai spassando alla grande (tipica emozione milanese), e a “Tancagioia”, dove Möly canta un ritorno a una vita più semplice, genuina, lontana dalle dinamiche tossiche a cui siamo fin troppo assuefatti, e preferibilmente al mare.
Il sentimento predominante è un leggero panico nei confronti di una vita che ci consuma, ed il velato timore di diventare, anche noi, così falsi come le persone pessime su cui scriviamo canzoni.