SORPRESINA ALLETTANTE PER RIMBOCCARSI LE MANICHE?
Tra Washington e Pechino ai tanti contenziosi relativi a dazi, squilibri commerciali e violazione di brevetti, a fentanyl di cui tanti giovani statunitensi diventano preda, a tensioni su Taiwan con tutto quel che ne segue, si è in questi ultimi giorni aggiunto il contenzioso per DeepSeek. La ‘sorpresina’ cinese, innovazione dell’AI, scalza ChatGPT, chatbot della società OpenAI, e fa al momento crollare il settore tech nella borsa di Wall Street. Nel giro di pochi giorni DeepSeek si impone in tutto il mondo raggiungendo 3,8 milioni di post che diventano prossimi a 30 milioni se si considerano anche commenti, condivisioni e click. E i pareri, anche di statunitensi, sono in massima parte positivi per il prezzo di gran lunga inferiore ma anche per le elevate capacità di prestazioni. Non mancano, ovviamente, i detrattori, i quali fanno rilevare di aver riscontrato censure su certi argomenti alla Cina non graditi (piazza Tienamen e Taiwan, a esempio), mostrando inoltre preoccupazione per i dati degli utenti che finirebbero conservati nei server cinesi con limiti quindi sia della privacy sia della sicurezza.

Intanto la Neal Khosla, impresa che applica l’AI alla Sanità, afferma: “DeepSeek è una psyop, un’operazione psicologica di Stato, voluta dal partito comunista cinese per danneggiare la competitività delle imprese americane”. Viene dunque DeepSeek, quella che potremmo definire una super AI, ritenuta uno scontro di potere, la cui apparizione risulta decisa nell’incontro di Liang Wenfeng, fondatore di DeepSeek, con il primo ministro cinese Li Qiang. Quando? Avviene proprio quel 20 gennaio, giorno in cui nella rotonda del Campidoglio Trump presta giuramento come 47° Presidente degli Stati Uniti d’America. Che cosa è in effetti la ‘sorpresina’ cinese? Per lo scienziato capo di Meta- Facebook Yann LeCun, ma anche per altri scienziati, non è da considerarsi una vera e propria rivoluzione, né un tiro mancino geopolitico, ma semplicemente una dimostrazione della superiorità dei modelli open source, che vengono ritenuti passibili di miglioramenti. Si attuano, i miglioramenti, anche attraverso una tecnica particolare, detta della “distillazione”, con la quale, secondo gli addetti, possono essere sfruttati altri modelli. Nel caso cinese, a esempio, potrebbe essere stato sfruttato quello della società di Sam Altman, da cui si presuppone sia stato addestrato DeepSeek. A prospettare questa possibilità è David Sacks, molto considerato da Trump che gli ha affidato AI e criptovalute. “Può essere possibile -dice Sacks- che ci sia stato un furto di proprietà intellettuale. Esiste questa tecnica di distillazione con cui un modello succhia conoscenza da un altro modello”. Intanto si aggiunge un altro problema per Trump che, mentre cerca di negoziare con Xi Jinping, sollecita i tycoon digitali degli Usa a fare squadra superando le rivalità. “Bisogna prendere atto della novità e rimboccarsi le maniche”, dice il Presidente degli Usa. In effetti DeepSeek sollecita a riflettere perché, come ritiene il Premio Nobel 2024 per l’Economia Daron Acemoglu, “Chi controllerà l’AI sarà in grado di controllare il mondo”. In lizza sono Usa e Cina. Lo scienziato turco dice di essere abbastanza preoccupato per la grande influenza delle aziende tecnologiche, mentre il ruolo dell’AI dovrebbe essere, a suo avviso, quello di dare informazioni ai lavoratori per farli divenire più efficienti. Un ruolo per il quale l’AI avrebbe quindi aspetti soltanto positivi. Pensiamo sia difficile, dato che ogni invenzione umana finisce con l’essere ambivalente, e ciò non per colpa del prodotto tecnologico ma dell’uso che di esso può farsi.
Antonietta Benagiano