Roma, 4 feb – “Meloni, Tajani e Crosetto stanno disperatamente spingendo in Europa per trovare una scappatoia che consenta loro di portare rapidamente la spesa militare italiana al fatidico 2% del Pil, obiettivo che più volte loro stessi hanno riconosciuto essere incompatibile con i vincoli di bilancio europei. Ora che si stanno rendendo conto che non è percorribile né la strada dello scorporo dal Patto di Stabilità (per l’opposizione dei frugali nordeuropei), né quello di ricorrere al debito comune con eurobond per la difesa (per l’opposizione della Germania), arrivano a ipotizzare di usare fondi del Pnrr o del Mes, come ha fatto Tajani intervistato dal Corriere. Follie che la Commissione Ursula sta seriamente valutando, insieme a quella dell’uso dei fondi di Coesione non spesi dalle Regioni. Sennò rimane sempre la geniale ricetta che il segretario generale Nato Rutte ha illustrato al Parlamento europeo: che ogni Stato usi per il riarmo parte delle risorse destinate pensioni, sanità e sistemi di previdenza sociale”. Evviva la sincerità, perché alla fine sarà lì che si andrà a parare”.
Lo dichiarano i parlamentari del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Esteri, Difesa e Politiche Ue di Camera e Senato.