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Viminale: rinforzi e controlli intensi, a Venezia si fa tanto
Prisco risponde al Pd, ma il dem ribatte: Non basta solo reprimere

Venezia – La sicurezza e l’ordine pubblico nelle aree di “maggiore criticità” di Mestre, Marghera e del centro storico di Venezia sono “costantemente oggetto di analisi e monitoraggio da parte del Comitato provinciale per l’ordine la sicurezza pubblica”, dove si pianificano le strategie da mettere in campo. E proprio in virtù degli approfondimenti svolti in questa sede “sono state finora adottate diverse iniziative per incrementare i livelli di sicurezza del capoluogo, grazie anche al coordinamento delle Forze di polizia effettuato dalla Prefettura. In un’ottica di prevenzione sono regolarmente pianificati intensi controlli, con assidui servizi di vigilanza, realizzati anche in modalità interforze”. Il sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco, risponde così alle domande del senatore dem Andrea Martella sulla sicurezza a Venezia.
Assicurando che “il Governo, sin dal suo insediamento, sta affrontando con la massima attenzione le problematiche connesse alla sicurezza”. E in questo senso, “già dall’inizio del 2023, l’area metropolitana di Venezia è interessata da un piano straordinario di servizi di controllo cosiddetto ad alto impatto”, sistema di intervento coordinato con agenti di Polizia, carabinieri, Gdf, e delle Polizie locali eventualmente affiancati da ispettori del Lavoro e delle Asl per “prevenire e contrastare la criminalità e l’abusivismo”.

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Prisco ricorda di essersi recato lui stesso, con l’allora prefetto, nel settembre 2023, a incontrare cittadini e commercianti delle zone interessate dai controlli. Dopo aver ricordato questo, Prisco evidenzia che dall’inizio del 2024 allo scorso 7 gennaio, nella città metropolitana di Venezia sono stati effettuati 118 servizi ad alto impatto, con 436 esercizi commerciali e circa 8.000 persone controllate, delle quali 82 denunciate, e per 47 ci sono stati provvedimenti di espulsione.

 

Prisco ricorda anche che, sempre da inizio 2024 al 7 gennaio scorso, il Viminale ha assegnato alle autorità provinciali di pubblica sicurezza oltre 7.000 unità di rinforzo delle forze mobili di Polizia, “a supporto delle varie esigenze di ordine e sicurezza pubblica del territorio”. E “a testimonianza del particolare impegno profuso dalle Forze dell’ordine, a cui va il nostro sentito ringraziamento per il lavoro quotidiano che svolgono al servizio dei cittadini”, segnala che, nel 2024, nel capoluogo ed in provincia di Venezia sono stati 248 con l’impiego di 706 equipaggi e 2.118 operatori i servizi straordinari di controllo effettuati con il supporto di equipaggi del reparto prevenzione crimine.

 

Rispetto alla rissa del del 25 novembre a Marghera, ci sono stati tre arresti e un’intensificazione dei servizi di prevenzione e controllo del territorio. “È stata elevata ulteriormente la cornice di sicurezza urbana, anche attraverso l’impegno dei militari dell’esercito italiano dell’operazione Strade sicure”. Il piano nazionale di impiego dei militari dell’operazione Strade sicure prevede l’assegnazione a Venezia di 121 militari, di cui 74 nell’ambito del contingente destinato ai servizi di vigilanza dei siti e degli obiettivi sensibili e 47 del contingente destinato alle infrastrutture ferroviarie. “Recentemente si è provveduto ad ampliare e ridefinire le aree cittadine all’interno delle quali operano le pattuglie di militari”, evidenzia Prisco. E lo scorso 2 dicembre un’ulteriore pattuglia di militari è stata destinata all’area di Mestre e Marghera, in affiancamento alle due già presenti, “con la previsione di eventuale impegno di una ulteriore pattuglia aggiuntiva”.

 

La Prefettura di Venezia ha inoltre “concentrato l’attenzione” anche sulla sicurezza nelle stazioni ferroviarie di Venezia Santa Lucia e di Mestre. Prisco segnala anche i risultati (“Hanno fortemente inciso sul mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica”) ottenuti con daspo urbano, daspo Willy “relativi al divieto di accesso negli esercizi pubblici e locali di intrattenimento, anche di recente disposti nei confronti dei componenti di una baby gang a Jesolo”. Una “particolare attenzione è rivolta al potenziamento degli organici delle Forze di polizia, in linea con le politiche di sicurezza di questo Governo” e alla Polizia di Venezia sono stati assegnati 106 agenti assistenti e di 18 viceispettori.

“Il quadro delle iniziative intraprese conferma l’impegno sul piano operativo della Orefettura, delle autorità di pubblica sicurezza e delle Forze dell’ordine che nella loro azione quotidiana, nel costante dialogo con le istituzioni cittadine” per “assicurare livelli sempre più elevati di sicurezza”. Dal canto suo Martella ribatte che “non basta il lavoro encomiabile delle Forze dell’ordine. La sicurezza non può e non deve essere solo repressione. Servono politiche di prevenzione, di integrazione, interventi sociali ed educativi, programmi di rigenerazione urbana e investimenti per la casa, perché la vera sicurezza nasce dalla giustizia sociale e proprio queste politiche sono mancate a Venezia, in modo particolare a Mestre, dove per nove anni l’amministrazione comunale ha governato la città senza una visione strategica capace di affrontare i problemi alla radice, senza una capacità progettuale che andasse al di là della propaganda”.

 

 

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