Sergej chieda scusa ai nostri amici russi
Al presidente della Repubblica, che ha paragonato la Russia al Terzo Reich nazista, vorrei ricordare che papa Francesco nel maggio del 2022 ebbe a dire che a spingere Putin ad invadere l’Ucraina fu l'”abbaiare della Nato alle porte della Russia”. Sergio Mattarella mi fa pensare al quel signore che entrato a metà spettacolo in una sala cinematografica, se ne uscì pretendendo di dare giudizi sul film pur avendone visto solo la seconda parte. Che dire, ad esempio, delle tre grandi esercitazioni militari con scenari di guerra “alle porte della Russia”? La prima, chiamata “Brezza Marina” si svolse nel giugno del 2021. La seconda, chiamata “Tre spade” si svolse nel luglio del 2021. E nel mese di settembre dello stesso anno si svolse la terza esercitazione chiamata “Tridente rapido”. Che facevano i paesi della Nato, giocavano alla guerra o “abbaiavano” contro la Russia?
Mattarella ha fatto un paragone sbagliatissimo, ma ammesso e non concesso che sia giusto, è forse la maniera migliore, più opportuna per giungere alla pace? A mio parere il presidente farebbe bene a chiedere scusa alla Russia e anzi per farsi perdonare, da oggi innanzi farebbe bene, come omaggio verso i nostri amici russi, a farsi chiamare Sergej Mattarella.
Renato Pierri
Qualunque paese che ha un esercito ogni tanto fa esercitazioni militari. Da sempre. È così che i militari si guadagnano lo stipendio. Se ogni volta un paese confinante scatenasse una guerra, ci saremmo estinti da parecchio tempo.
Fino al 23 febbraio 2022 l’Ukraina non aveva sparato neanche con la cerbottana contro il territorio della Federazione Russa.
I tuoi amici russi dovrebbero chiedere scusa al mondo intero per non aver ancora appeso per i piedi quel dittatore imperialista, che ogni tre per due minaccia una catastrofe nucleare se il mondo non gli dà quello che chiede.