Famiglie in fuga dalle violenze nell’est della Repubblica Democratica del Congo si rifugiano in una scuola locale nella provincia di Cibitoke, in Burundi, nel febbraio 2025. © UNHCR/Bernard Ntwari
4 marzo 2025
RD CONGO, UNHCR: continuare a fornire protezione e assistenza ai congolesi che fuggono dall’escalation del conflitto nell’est del Paese
L’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, ha pubblicato oggi una nuova posizione sui rimpatri nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo (RDC), avvisando che i cittadini congolesi in fuga dal conflitto, così come quelli al di fuori del Paese che provengono dall’area colpita dal conflitto, possono avere bisogno di protezione come rifugiati in base ai quadri giuridici internazionali e regionali.
La situazione umanitaria e di sicurezza nella RDC continua a deteriorarsi, con centinaia di migliaia di persone in fuga nelle province del Nord e del Sud Kivu. Circa 80.000 persone sono fuggite dagli scontri armati nei Paesi vicini, circa 61.000 delle quali sono arrivate in Burundi da gennaio ad oggi.
All’interno di queste province continuano a verificarsi significativi movimenti di popolazione. Oggi rimangono nei siti per sfollati, nelle scuole e nelle chiese intorno a Goma solo 17.000 persone circa, mentre altre 414.000 persone si sono spostate nelle ultime quattro settimane, incoraggiate dalle autorità de facto a ritornare nei loro villaggi di origine.
Almeno 209.000 persone provenienti da questi siti sono arrivate spontaneamente nei territori di Masisi, Nyiragongo e Rutshuru, dove i servizi di base non sono attrezzati per l’improvviso aumento della popolazione.
La RDC orientale rimane una delle peggiori crisi umanitarie del mondo. Vicino alle linee del fronte, la violenza sessuale e le violazioni dei diritti umani continuano a dilagare, così come i saccheggi e la distruzione di case e aziende civili. Nelle prime due settimane di febbraio, sono stati denunciati 895 stupri, una media di 60 al giorno, che sono stati riferiti agli attori umanitari per ricevere assistenza. I residuati bellici esplosivi rappresentano un rischio per i bambini e i contadini che cercano di curare i loro campi. L’accesso umanitario alle persone in movimento è stato ostacolato dai continui scontri, lasciando molte persone vulnerabili senza accesso agli aiuti salvavita.
Data le condizioni di insicurezza diffuse in queste province e nelle aree circostanti, molte altre persone potrebbero dover attraversare i confini per trovare protezione e assistenza. L’UNHCR invita gli Stati a registrare tutti i richiedenti asilo provenienti dalla RDC e a fornire loro la documentazione. Le richieste di asilo dovrebbero essere trattate attraverso procedure eque, trasparenti ed efficienti, compreso l’uso di un approccio prima facie per il riconoscimento, se pertinente, in conformità con il diritto internazionale e regionale sui rifugiati e altri standard legali pertinenti.
Per i cittadini congolesi al di fuori del Paese che stanno prendendo in considerazione il ritorno volontario nella RDC orientale, l’UNHCR sottolinea l’importanza di un processo decisionale informato. Gli individui dovrebbero avere accesso a informazioni aggiornate e dettagliate sulla sicurezza, la governance e i mezzi di sussistenza nei loro luoghi d’origine per poter fare scelte pienamente informate riguardo al ritorno.
Ci sono più di 1 milione di rifugiati congolesi in tutta l’Africa, soprattutto nei Paesi vicini che hanno una lunga storia di protezione e assistenza. Li incoraggiamo a continuare a rispettare i loro obblighi in materia di diritto dei rifugiati e il loro impegno umanitario e chiediamo alla comunità internazionale di aumentare il sostegno ai Paesi ospitanti nel fornire protezione e assistenza ai rifugiati della RDC.
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