La piazza della pace
In 50.000 a Roma per un’Europa votata alla pace
Di Fabio Sortino
Da un appello lanciato su “Repubblica” dall’ editorialista Michele Serra è nata il 15 marzo scorso una grande giornata per la pace. Le diverse anime della sinistra si sono ritrovate per dare il loro apporto per un’Europa che conti e che non sia più schiacciata tra la politica militare imperialista di Putin e quella mercantile di Trump. Non importa che le vie per arrivare alla pace fossero diverse. C’è era chi sosteneva la politica del riarmo per preparare la pace alla pari con le due superpotenze Stati Uniti e Russia addirittura con il sogno vagheggiato di un esercito comune; chi invece pensava ad un’Europa disarmata e mediatrice, chi ad una pace utopica. Ma quello che ha vinto è il popolo che riempito Roma con le bandiere dell’Unione Europea e dell’Ucraina. Personalmente penso che solo un’Europa unita e armata può diventare protagonista e decidere le sorti sue e del mondo e contrapporsi alla pari contro Cina, Russia e Stati Uniti. Gli 800 miliardi che vuole stanziare Von der Layen per armamenti sono il giusto viatico per contare finalmente. Così come è valida la riproposizione di un esercito comune, da settant’anni cercato dall’ Europa e mai ottenuto. Purtroppo, malgrado la piazza dei 50.000 e dei tanti vip presenti, non tutti a sinistra sembrano averlo compreso. Ma questa manifestazione è stata determinante per rimettere al centro il concetto di Europa, di popolo e di pace, comunque se la coniughi. E’ bello vedere nell’ era del virtuale e dell’ individualismo esasperato tanta gente scendere in piazza sotto tante bandiere compresa quella ucraina avvolte dalle 27 stelle d ella bandiera europea.