Advertisement

Fabbrica di menzogne, distruzione della reputazione e casi montati contro la Resistenza Iraniana non fanno altro che incoraggiare il regime iraniano ad intensificare la presa di ostaggi e un’ulteriore repressione.

Il fascismo religioso al potere in Iran e i suoi media accolgono e propagano accuse diffamatorie contro la Sig.ra Rajavi, che già affronta una condanna a morte da parte della magistratura del regime.

Advertisement

La Resistenza Iraniana e i suoi avvocati sono pronti a portare questo caso e le sue affermazioni diffamatorie davanti alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.

Inchinarci a questo regime e fare ripetute concessioni a spese della Resistenza Iraniana, in particolare dell’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano (PMOI/MEK), ha reso la diplomazia degli ostaggi redditizia per il regime iraniano, una pratica che ha perseguito costantemente negli ultimi 46 anni. Le conseguenze di questo approccio errato sono state evidenti nei casi che hanno coinvolto la consegna al regime del diplomatico terrorista Assadollah Assadi e del famigerato torturatore Hamid Noury.

L’assassinio della reputazione, la fabbricazione di dossier e la diffamazione contro la Resistenza Iraniana, insieme a calunnie infondate come accuse di riciclaggio di denaro e affermazioni assurde come una “telethon coercitiva”, sono diventati tattiche prevalenti nella campagna di propaganda del regime iraniano. Queste false narrazioni hanno sostituito precedenti fabbricazioni che sostenevano finanziamenti dall’Unione Sovietica, dall’Iraq, dall’Arabia Saudita e da Israele. La notizia falsa pubblicata frettolosamente da Le Canard Enchaîné riguardo alle presunte spese della Sig.ra Maryam Rajavi e del PMOI/MEK—il dichiarato “nemico numero uno” del fascismo religioso al potere in Iran—è un esempio noto di tali operazioni diffamatorie i cui motivi e metodi sono trasparenti e ampiamente riconosciuti.

In una dichiarazione rilasciata martedì 18 marzo 2025, il portavoce stampa del MEK a Parigi ha chiarito i punti chiave riguardanti la disinformazione deliberatamente fornita a determinati media francesi, citando specificamente il caso pubblicato da Le Canard Enchaîné il 18 marzo 2015.

La mattina di mercoledì 19 marzo, il sito web di Radio Europe 1 ha scritto: “Da dicembre al mese scorso, due rapporti sono stati inviati ai pubblici ministeri di Île-de-France e les Hauts-de-France per sospetto riciclaggio di denaro ai sensi dell’articolo 40 del Codice di procedura penale. Sono relativi a società di copertura affiliate al PMOI.”

Allo stesso tempo, i media controllati dallo stato del fascismo religioso al potere in Iran hanno fatto eco con entusiasmo a questo rapporto fabbricato in una campagna coordinata. Questa palese propaganda è servita da carburante per il processo in contumacia in corso della Sig.ra Rajavi, che ha affrontato più di 30 udienze in tribunale nell’ultimo anno e mezzo sotto la magistratura del regime con accuse di “ribellione e guerra contro Dio”—accuse che comportano una condanna a morte predeterminata.

Nove mesi prima, il tribunale giudiziario del regime aveva accolto con favore l’irruzione nell’edificio dell’Associazione Cima. Il 19 giugno 2024, Le Canard Enchaîné ha scritto: “Il PMOI era dall’altra parte della bilancia nell’improvvisa liberazione di un ostaggio francese il 13 giugno…” Riferendosi al raid all’edificio dell’Associazione Cima, la pubblicazione ha osservato: “Questa operazione è stata trasmessa dalla televisione LCI alle 17:43 dello stesso giorno, e la notizia è stata immediatamente ripubblicata dal sito web iraniano Tasnim, affiliato alla Forza Quds della Guardia Rivoluzionaria. Il vicepresidente della magistratura iraniana ha successivamente elogiato il raid della polizia francese in quella che ha definito la sede di un ‘gruppo terroristico’, affermando che l’Iran era stato in grado di seguire l’operazione in tempo reale—suggerendo un accesso diretto alle telecamere indossate dagli agenti francesi.”

La Resistenza Iraniana e il suo team legale sono pronti a portare questo caso e le sue accuse diffamatorie davanti alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo a seguito dei procedimenti nei tribunali francesi, assicurando che i responsabili della diffusione di falsità siano ritenuti responsabili e screditati.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (NCRI)

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

Advertisement
Articolo precedenteNuovo piano d’azione per l’accelerazione dell’export sui mercati extra-ue
Articolo successivoGIORNATA MONDIALE GHIACCIAI, NUOVO RAPPORTO GREENPEACE

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui