IL PUNTO n 993 del 21 MARZO 2025
di MARCO ZACCHERA
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SOMMARIO: Mentre ci abituiamo a tutto, anche all’attacco “preventivo” israeliano a Gaza (400 morti di cui almeno 180 bambini e con decine di migliaia di persone innocenti che si trovano in mezzo e non possono andare da nessuna parte…) l’Europa corre al riarmo, Germania compresa, ma non ha il coraggio di chiarire le porcherie che girano per Bruxelles come dimostrato dal “caso vaccini”. Anche per questo sono molto scettico sull’ uso dei fondi per un esercito europeo, mentro prendo atto dell’abilità dialettica di Giorgia Meloni nel mandare in fibrillazione l’opposizione citando il Manifesto di Ventotene.
PIAZZE E PIAZZATE
Davvero incredibile lo spettacolo di sabato in Piazza del Popolo a Roma dove “il popolo della sinistra” è scesa in piazza inneggiando all’Europa. Manifestazione costata 270.000 euro e pagata dal Comune di Roma (ma esiste nel Lazio la Corte dei Conti?) anche se in piazza – giocando sugli equivoci – c’erano pacifisti e “guerrafondai” interpretando posizioni del tutto antitetiche, con la Schlein che diceva una cosa e, solo un secondo dopo, nelle interviste sosteneva l’esatto contrario.
Attenzione, però, perche se fosse scesa in piazza la destra sarebbe stato più o meno lo stesso, visto che – anche nel centrodestra – ci sono più o meno identiche divisioni.
Per questo ho apprezzato l’abilità dialettica di Giorgia Meloni che mercoledì alla Camera ha spiazzato l’opposizione dribblando sugli impegni “militari” dell’Italia (e così ricompattando la propria maggioranza) ma ricordando che non si ritrovava in alcuni principi del “Manifesto di Ventotene” del 1941. E’ bastato questo accenno della premier (che ha letto parti del “Manifesto”) che la sinistra si è messa ad ululare al “leso antifascismo” dimostrando però di non conoscere bene il testo di Spinelli e Rossi. Quel documento andrebbe letto – con rispetto ed attenzione – ma integralmente da tutti, perchè è un documento storico molto serio ed importante, ma che oggi – almeno per me – obiettivamente non è condivisibile visto che, 84 anni dopo, è fuori dal tempo parlare di un’Europa che cresca con “la rivoluzione del proletariato”.
Poi Benigni può fare il suo show senza alcun contraddittorio sulla TV pubblica (ma la Rai non era “occupata” dalla destra?), ma non può idealizzare solo una parte del “Manifesto” che poteva essere (per allora) rtivoluzionario con l’ idea di un’Europa Federale, ma non realizzabile come pensavano e volevano Rossi e Spinelli e che infatti NON si è così realizzata.
Una volta di più tutti hanno fatto demagogia, ma senza entrare nel merito di un serio approfondimento di questo documento.
- Qualcuno ha sostenuto che il Manifesto di Ventotene “va però interpretato nel suo contesto storico”. Ok, ma allora si dovrebbe avere l’onestà intellettuale di fare lo stesso con il regime fascista e smettendola di collegarlo con il governo Meloni & C. tanto sono distanti nel tempo e nei contenuti.
VACCINI BUTTATI
Alla fine la verità viene a galla e anche il “Corriere della Sera” è costretto ad ammettere che nell’Unione Europea sono stati distrutti perché scaduti oltre 500.000.000 (cinquecento milioni!) di dosi di vaccino COVID (di cui 49,6 milioni di dosi in Italia). Al costo di circa 16 euro a dose corrispondono a più di 8 MILIARDI di euro letteralmente buttati.
Non solo, a tre anni dalla fine dell’epidemia ancora non si sa QUANTO COSTASSE UNA DOSE DI VACCINO perché – trattata la questione personalmente e segretamente da Ursula Von der Leyen – il costo è tuttora segreto, anche se quello scelto (Pfizer) sembra costasse circa 20 volte la concorrenza.
Ma possibile che una questione come questa non debba scatenare delle reazioni e proteste generali imponendo chiarimenti ed inchieste trasparenti? Possibile che un contratto sia stato concluso così male e senza una clausola che prevedesse la possibilità di poter rallentare le consegna o restituire i resi quando era evidente come l’epidemia fosse in regressione? Incapacità o corruzione: spiegatemi come ci si possa fidare di questa gente per il futuro del nostro continente, costi militari compresi!
L’ESERCITO CHE NON C’E’ (E NON CI SARA’)
E’ ovvio che – soprattutto in un mondo come questo – anche l’Europa debba purtroppo pensare anche a difendersi e che non possa continuare a dipendere dagli USA come in passato.
Il problema, però, è che volendo armarsi bisogna comunque PRIMA stabilire COME farlo perché tutti abbiano capito che sarebbe assurdo se ogni (piccolo) paese d’Europa facesse da sé e che quindi servirebbe una prospettiva comune, integrata, se non addirittura un teorico unico esercito europeo. Visto il costo di una guerra moderna e che la “difesa” non è la sommatoria di tanti piccoli eserciti divisi tra loro, la NATO doveva proprio servire per questo.
Ma in Europa vincono oggi interessi politici, militari, economici contrapposti tanto che ogni nazione pensa a sé stessa e – se possibile – prima di tutto a fregare la concorrenza delle industrie belliche del vicino.
Per 11 anni sono stato membro e vice-presidente della UEO (che si occupava di difesa e sicurezza europea) e vi garantisco che è un autentico pollaio dove ciascuno pensava prima di tutto a sé stesso: francesi a vendere armi ed aerei, tedeschi che non vogliono essere comandati, inglesi che prima escono dall’Europa e adesso vogliono rientrare soprattutto per piazzare la propria industria bellica e con gli italiani che guardano il traffico e intanto vendono cosucce (elicotteri, mine) un pò a tutti (“nemici” compresi).
Ma le guerre sono soprattutto grandi business e quindi vanno prima di tutto creati i nemici mentre – svuotati i magazzini – adesso bisogna rifornirsi. “Si vis pacem para bellum” (“Se vuoi la pace, preparati alla guerra”) dicevano i romani, ma fare la pace sul serio oggi non conviene a nessuno.
DEMOCRAZIA IN SALSA TEDESCA
La Germania si riarma, il parlamento ha cambiato la Costituzione, si potranno fare debiti per le spese militari e sforare il deficit nazionale. Lo ha deciso il parlamento tedesco con i 2/3 dei voti necessari cambiando così, appunto, la Costituzione federale.
Attenti, però, perchè a votare non è stato il nuovo parlamento pur eletto già un mese fa dove la maggioranza non ci sarebbe stata, ma ancora quello “vecchio” perché quello nuovo non è ancora stato fatto entrare in carica. Però, molto democratici ‘sti tedeschi!
BUONA SETTIMANA A TUTTI MARCO ZACCHERA