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Myanmar: Save the Children, “È stato terrificante”, la testimonianza di una ragazza

 

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Mentre ci si prepara a trascorrere il Capodanno nei rifugi dopo il terremoto, L’Organizzazione, presente nel Paese dal 1995, e i suoi partner stanno sostenendo economicamente le famiglie e fornendo aiuti salvavita nelle aree colpite dal terremoto, dove immediato è il bisogno di acqua, cibo e servizi sanitari per i bambini e le loro famiglie.

 

 

La mattina in cui il terremoto di magnitudo 7,7 ha colpito il Myanmar, la studentessa sedicenne Yoon May* stava pranzando a casa a Mandalay e stava pensando di fare un pisolino quando all’improvviso si è sentita stordita. “Non riuscivo a elaborare cosa stesse succedendo. Ho solo corso. Sono riuscita a malapena a scappare. Nel momento in cui sono uscita, i mattoni hanno iniziato a cadere dal soffitto. Siamo corsi tutti nel campo aperto vicino a casa nostra. Questo è stato il primo terremoto della mia vita. È stato terrificante” ha raccontato a Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro.

Il terremoto del 28 marzo, il più potente in un secolo a colpire il Myanmar, ha causato ingenti danni alle infrastrutture, oltre a interrompere i servizi di elettricità e telecomunicazioni in tutto il Paese.

Sono state confermate più di 1.700 vittime e almeno 3.400 persone sono rimaste ferite. Molti altri sono ancora dispersi e c’è un’alta probabilità che il bilancio delle vittime possa essere significativamente più alto[1].

Il terremoto è avvenuto prima della celebrazione del Capodanno del Myanmar, una tradizionale festa dell’acqua nota come “Thingyan”, che normalmente si svolge a metà aprile ed è un periodo che dura quattro o cinque giorni, rivolto in particolare ai bambini.

Quest’anno non ci saranno tali celebrazioni per i bambini e le famiglie colpite dal terremoto.

“Avevo appena finito gli esami e non vedevo l’ora di festeggiare il Thingyan con i miei amici e di andare a trovare mia zia. Ma ora tutto ciò che voglio fare è piangere. Sono così fortunata a non essermi addormentata, non ho il sonno leggero. Se l’avessi fatto, non so cosa sarebbe successo” ha raccontato Yoon May.

La sua casa è stata gravemente danneggiata e la sua famiglia è rimasta senza acqua ed elettricità. Ora vivono in un campo aperto, con solo una zanzariera a proteggerli.

“Non sono riuscita a dormire per niente. Ieri sera, abbiamo ricevuto un avviso che un’altra scossa di assestamento avrebbe potuto colpire tra l’1 e le 3 del mattino. E così è stato”.

Gli ospedali, sia pubblici che privati, sono pieni di persone in cerca di cure mediche e molti hanno cercato rifugio in monasteri, campi da calcio e spazi aperti per paura delle scosse di assestamento.

Save the Children e i suoi partner stanno fornendo aiuti salvavita nelle aree colpite dal terremoto in Myanmar, dove immediato è il bisogno di acqua, cibo e servizi sanitari per i bambini e le loro famiglie. L’Organizzazione punta a sostenere economicamente le famiglie in modo che possano acquistare cibo, medicine e altri beni essenziali, nonché possano avere accesso ad acqua pulita, articoli essenziali per l’igiene e la sanificazione e servizi sanitari.

Save the Children lavora in Myanmar dal 1995, fornendo programmi salvavita di assistenza sanitaria, cibo e nutrizione, istruzione e protezione dell’infanzia.

 

*I nomi delle persone intervistate sono stati modificati per motivi di protezione

 

Per sostenere l’attività di Save the Children in emergenza:  https://dona-ora.savethechildren.it/dona-anche-tu-emergenza-in-corso

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