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Il Coordinamento Nazionale Docente della disciplina dei Diritti Umani esprime sgomento, indignazione e profonda vicinanza alle vittime in merito alla notizia – riportata da fonti ufficiali e dalla stampa nazionale – relativa all’

Il Coordinamento Nazionale Docente della disciplina dei Diritti Umani esprime sgomento, indignazione e profonda vicinanza alle vittime in merito alla notizia – riportata da fonti ufficiali e dalla stampa nazionale – relativa all’arresto del parroco don Ciro Panigara, accusato di gravi e reiterati abusi sessuali su minori nella provincia di Brescia.

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I fatti, se confermati, delineano uno scenario di inaudita crudeltà e tradimento: un uomo di chiesa, chiamato a essere guida morale e spirituale, avrebbe approfittato della vulnerabilità di bambini tra i 10 e i 12 anni, legati a lui da un rapporto di fiducia, per perpetrare atti orrendi e inaccettabili. L’orrore si acuisce ulteriormente alla luce del contesto: attività parrocchiali che, invece di essere spazi di crescita e serenità, si sarebbero trasformate in luoghi di dolore e paura.

Come docenti, come cittadini, e soprattutto come esseri umani, non possiamo restare in silenzio. La tutela dei diritti dei minori è un pilastro irrinunciabile della nostra civiltà e del nostro ordinamento. L’infanzia violata è una ferita collettiva che interpella tutti noi, richiamandoci a una responsabilità educativa, istituzionale e sociale senza compromessi.

Il CNDDU chiede:

  • Tolleranza zero nei confronti di ogni forma di abuso sui minori, a prescindere da chi sia il responsabile o dalla sua posizione sociale o religiosa;
  • Verità, giustizia e protezione immediata per le vittime e per chiunque possa essere stato coinvolto o testimone;
  • Una riflessione profonda e concreta nelle scuole e nelle comunità sul tema del rispetto, della prevenzione degli abusi e dell’educazione ai diritti umani, affinché nessun bambino sia lasciato solo o inascoltato.

Ribadiamo che la scuola e la formazione alla cittadinanza attiva e consapevole sono strumenti fondamentali per costruire una società più giusta e capace di proteggere i suoi membri più fragili. È ora che le istituzioni investano con maggiore determinazione in percorsi educativi strutturati e costanti sulla cultura del rispetto, del consenso e della dignità umana.

Alle vittime va il nostro pensiero più sincero. A chi ha taciuto per paura o vergogna, il nostro incoraggiamento a parlare, a denunciare, a farsi aiutare. Il silenzio protegge solo chi fa del male. La parola libera.

prof. Romano Pesavento

presidente CNDDU

I fatti, se confermati, delineano uno scenario di inaudita crudeltà e tradimento: un uomo di chiesa, chiamato a essere guida morale e spirituale, avrebbe approfittato della vulnerabilità di bambini tra i 10 e i 12 anni, legati a lui da un rapporto di fiducia, per perpetrare atti orrendi e inaccettabili. L’orrore si acuisce ulteriormente alla luce del contesto: attività parrocchiali che, invece di essere spazi di crescita e serenità, si sarebbero trasformate in luoghi di dolore e paura.

Come docenti, come cittadini, e soprattutto come esseri umani, non possiamo restare in silenzio. La tutela dei diritti dei minori è un pilastro irrinunciabile della nostra civiltà e del nostro ordinamento. L’infanzia violata è una ferita collettiva che interpella tutti noi, richiamandoci a una responsabilità educativa, istituzionale e sociale senza compromessi.

Il CNDDU chiede:

  • Tolleranza zero nei confronti di ogni forma di abuso sui minori, a prescindere da chi sia il responsabile o dalla sua posizione sociale o religiosa;
  • Verità, giustizia e protezione immediata per le vittime e per chiunque possa essere stato coinvolto o testimone;
  • Una riflessione profonda e concreta nelle scuole e nelle comunità sul tema del rispetto, della prevenzione degli abusi e dell’educazione ai diritti umani, affinché nessun bambino sia lasciato solo o inascoltato.

Ribadiamo che la scuola e la formazione alla cittadinanza attiva e consapevole sono strumenti fondamentali per costruire una società più giusta e capace di proteggere i suoi membri più fragili. È ora che le istituzioni investano con maggiore determinazione in percorsi educativi strutturati e costanti sulla cultura del rispetto, del consenso e della dignità umana.

Alle vittime va il nostro pensiero più sincero. A chi ha taciuto per paura o vergogna, il nostro incoraggiamento a parlare, a denunciare, a farsi aiutare. Il silenzio protegge solo chi fa del male. La parola libera.

prof. Romano Pesavento

presidente CNDDU

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