NESSUNO TOCCHI CAINO – SPES CONTRA SPEM
Associazione Radicale Nonviolenta
Transnazionale Transpartitica
COMUNICATO STAMPA
CARCERI, L’APPELLO DI NESSUNO TOCCHI CAINO AI PARLAMENTARI PER UN ANNO DI GRAZIA PER I DETENUTI
Venerdì 18 aprile – “Gentili onorevoli, conoscendo la vostra sensibilità e influenza ci rivolgiamo a voi per chiedervi una iniziativa concreta e urgente che possa accogliere le parole e i gesti potenti del Santo Padre in apertura dell’anno giubilare e in occasione del giovedì santo, e non lasciare cadere il suo appello accorato alla Politica, che al di là di ogni valutazione di tipo organizzativo, numerico, attiene alla carità cristiana e al potere e al valore dei gesti.
In occasione della Santa Pasqua di resurrezione, segno supremo del messaggio di redenzione possibile per tutti e per ciascuno, facendo tesoro delle parole di Cristo al ladrone in croce, vi chiediamo di proporre insieme e trasversalmente un gesto giubilare di clemenza, di inserire nel primo provvedimento utile un emendamento trasversale che riconosca a tutti i detenuti un anno di riduzione della pena, così che l’anno giubilare che ha visto il gesto profetico di trasformare il carcere in Basilica, come ribadito ieri dal Pontefice, possa essere un anno di grazia, di perdono, di redenzione” così in una nota i dirigenti di Nessuno Tocchi Caino, Rita Bernardini, Sergio D’Elia, Elisabetta Zamparutti e Roberto Rampi, anticipano l’appello rivolto ai parlamentari nazionali, in uscita domani su l’Unità.
NESSUNO TOCCHI CAINO – SPES CONTRA SPEM
Nessuno Tocchi Caino è la lega internazionale laica di cittadini e parlamentari che opera per l’abolizione della pena di morte nel mondo e per i diritti delle persone che vivono le carceri (detenuti e detenenti” come li chiamava il fondatore di Nessuno Tocchi Caino, Marco Pannella. La banca dati di Nessuno Tocchi caino pubblica gratuitamente i numeri delle pene di morte che avvengono quotidianamente nel mondo sul proprio sito. Il 98% delle esecuzioni nel mondo avviene in paesi autoritari e illiberali come Cina, Iran, Arabia Saudita. La soluzione definitiva del problema sta proprio qui e, prima che l’abolizione della pena di morte, riguarda l’affermazione della democrazia, lo Stato di diritto e quindi il rispetto dei diritti umani.