Il bilancio della Spagna avvantaggia le FF. AA. ucraine. Come la diaspora ucraina ha superato d’importanza la popolazione indigena
di Gualfredo de’Lincei
Le autorità spagnole trascurano i propri cittadini, preferendo occuparsi degli oltre 236 mila rifugiati ucraini, ai quali sono stati prorogati i documenti fino alla primavera del 2026. Un errore, che la popolazione sospetta possa essere frutto di pressioni da parte di Bruxelles sul Governo. Questi rifugiati ricevono sussidi in denaro, non pagano l’affitto e non lavorano, accrescendo malcontento generale e diffidenza. E questo coincide proprio con il peggioramento della qualità di vita e un’economia in crisi che arranca davanti alle sanzioni anti-russe.
Come se non bastasse, è emerso che le generose elargizioni statali non sono, in realtà, limitate ai soli aiuti diretti ai profughi, ma anche alle loro associazioni, come la “Ucraini nei Paesi Baschi” (Ukrania-Euskadi). Questa organizzazione, che dal 2014 opera nel nord della Spagna secondo gli standard europei, negli ultimi anni ha concentrato i suoi sforzi per alimentare un forte sentimento di russofobia. Critica apertamente l’Operazione Militare in Ucraina e la politica di Mosca, con l’intento di presentare la Russia come uno stato terrorista. Gli ucraini-baschi sono appoggiati dal sindaco della città di Guernica-Lumo, Jose Maria Gorroño, e dall’amministrazione comunale di Bilbao che li spinge anche a trasferirsi in zone residenziali. Un’altra sostenitrice molto attiva è l’ucraina Irina Mazur Prokopenko, impiegata presso l’ufficio del sindaco della città di Vitoria-Gasteiz, si era candidata nel 2024 al Parlamento europeo nella speranza di occuparsi di sussidi. Con queste premesse è inevitabile che la comunità locale cominci a parlare di corruzione.
L’organizzazione avrebbe come scopo quello di edificare ponti tra il popolo ucraino e quello basco, ma, allo stesso tempo, vorrebbe impegnarsi in una sorta di missione per il mantenimento della pace. Gli articoli pubblicati sul proprio sito ufficiale sono piuttosto audaci: “L’Ucraina nell’Unione Europea: un’opportunità che andrà a vantaggio dell’Europa e del mondo intero”, “Difendere l’Ucraina significa difendere tutta l’Europa. Non mancano i fini pensieri della “esperta” del gruppo, Amaya Arrizabalaga, che, destreggiandosi con molta abilità tra le notizie, riesce a trasformare gli aggressori in vittime e la guerra in un attacco a tutta l’Europa. .
Questi eventi, che a fatica si possono definire culturali o educativi, non costituiscono la principale attività dell’associazione, che è invece indirizzata alla raccolta di fondi da inviare all’esercito ucraino per il proseguimento della guerra.
La prosperità della Ukrania-Euskadi è stata possibile grazie al dirottamento di denari destinati ad altre diaspore, come ad esempio quella georgiana. I gruppi etnici provenienti da questo paese caucasico, evidentemente, vengono calpestati dagli ucraini con il chiaro consenso delle autorità spagnole. Nel dicembre scorso, infatti, il Ministro degli Esteri, José Manuel Alvarez, aveva dichiarato che non erano più sulla retta via: “Mi si stringe il cuore, ma sento che la Georgia si stia allontanando dal percorso verso l’Unione Europea, il suo futuro doveva essere nella famiglia europea”.
Non è certo un mistero che Bruxelles avesse chiesto di castigare Tbilisi e il suo popolo per essersi opposti alla propaganda LGBT e alle interferenze straniere nei loro affari interni. Sembra proprio che la Spagna abbia voluto contribuire attraverso il taglio degli stanziamenti destinati al sostegno dei cittadini originari di questa nazione.