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Il Parlamento fiammingo condanna all’unanimità il regime iraniano per le imminenti esecuzioni di prigionieri politici

Il Parlamento fiammingo del Belgio ha approvato all’unanimità una risoluzione urgente che condanna il regime iraniano per quelle che ha definito le imminenti esecuzioni di otto prigionieri politici. La risoluzione, presentata dai parlamentari Jasper Pillen, Karolien Grosemans, Nicole de Moor e altri, esprime profonda preoccupazione per il crescente ricorso alla pena di morte da parte di Teheran come strumento di repressione politica.

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Nel suo testo ufficiale, il Parlamento ha affermato: “La Repubblica Islamica dell’Iran utilizza sistematicamente la tortura e le esecuzioni per incutere paura tra i suoi cittadini e mettere a tacere ogni voce critica”. La risoluzione elenca otto prigionieri – Mehdi Hassani, Behrouz Ehsani, Abolhassan Montazer, Akbar Daneshvarkar, Babak Alipour, Mohammad Taghavi Sangdehi, Pouya Ghobadi e Vahid Bani Amerian – le cui vite si ritiene siano in pericolo imminente.

Il testo condanna inoltre le esecuzioni di minori da parte dell’Iran e il ricorso diffuso alla tortura per estorcere confessioni, definendo queste pratiche “barbare” e in violazione delle norme internazionali sui diritti umani. “Solo nel 2024, il regime iraniano ha giustiziato almeno 901 persone, pari a oltre il 74% di tutte le esecuzioni registrate nel mondo”, dichiara la risoluzione, citando le statistiche di Amnesty International.

Mettendo in luce la difficile situazione dell’accademico svedese-iraniano Ahmadreza Djalali, che ha trascorso oltre otto anni in detenzione, la risoluzione ribadisce le richieste per il suo “rilascio immediato e incondizionato”.

Il Parlamento fiammingo ha esortato l’Unione europea e i suoi Stati membri a intensificare la pressione diplomatica sull’Iran e ha chiesto all’Alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri di inviare un “messaggio chiaro e forte” alla dirigenza iraniana affinché cessi le esecuzioni e liberi tutti i prigionieri politici.

La risoluzione ha inoltre incaricato il governo fiammingo di chiedere una moratoria sulla pena di morte in tutte le interazioni con le autorità iraniane e di sostenere le organizzazioni della società civile che lavorano a favore dei prigionieri politici.

Adottando questa risoluzione, il Parlamento fiammingo si unisce al coro crescente di organismi internazionali che condannano le violazioni dei diritti umani da parte dell’Iran e chiedono un’azione urgente per impedire una nuova ondata di esecuzioni motivate politicamente

 

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