800 e 900 bolognese
Da Antonio Basoli a Ugo Guidi
8 maggio – 8 giugno 2025
A cura di Edoardo Battistini
Fondantico di Tiziana Sassoli
Via de’ Pepoli 6/e, Bologna
Inaugurazione: Giovedì 8 maggio dalle ore 17.00
Comunicato Stampa
La Galleria Fondantico è orgogliosa di annunciare la consueta Mostra annuale dedicata ai pittori bolognesi dell’Ottocento e Novecento. In esposizione circa 120 opere dei maggiori Maestri: Giuliano Amadori, Antonio Basoli, Giovanni Paolo Bedini, Luigi Bertelli, Flavio Bertelli, Nino Bertocchi, Umberto Bonfiglioli, Aldo Bergonzoni, Luigi Busi, Lea Colliva, Nino Corrado Corazza, Cleto Capri, Carlo Crispini, Gaetano Dall’Acqua, Mario De Maria detto Marius Pictor, Fabio Fabbi, Alberto Mascellani, Amleto Montevecchi, Orfeo Orfei, Guglielmo Pizzirani, Alfredo Pratti, Giovanni Romagnoli, Ilario Rossi, Alessandro Scorzoni, Luigi Serra, Cleto Tomba, Coriolano Vighi, Farpi Vignoli.
Si parte dal 1830 con uno splendido acquerello del vedutista Antonio Basoli che rappresenta un’officina da fabbro presso la Chiesa di San Bartolomeo e si continua con un’opera del 1860 del pittore verista Luigi Busi che raffigura una giovane monaca in meditazione; il periodo Goupil è ben rappresentato da Giovanni Paolo Bedini con “L’amatore d’arte”, straordinaria variante del dipinto conservato presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna “I vecchi cercano, i giovani trovano”. In mostra anche il naturalismo di Luigi Bertelli di cui sono esposte due opere riscoperte di grandi dimensioni rappresentanti le “Cave di Montedonato”, luogo dove veniva estratta la selenite per la costruzione degli edifici bolognesi da tempi immemori.
Si continua poi con un acquerello, la filatrice, del raro pittore Orfeo Orfei e si giunge al simbolismo Dannunziano di Mario De Maria con il capolavoro del 1884 : “La Salomè”. L’orientalismo è ben rappresentato dai fratelli Fabbi con “Il bottino dei pirati” e “Tradizioni bolognesi”, quest’ultima datata 1877 rappresenta la primissima opera del pittore dipinta a soli sedici anni.
Di Alfonso Savini in esposizione un bellissimo ritratto a mezzo busto di una giovane dama circondata da una pianta di Glicine. Di Augusto Majani detto Nasica in mostra la caricatura di Giorgio Pini, storico direttore de “Il resto del Carlino”. Immancabile poi la presenza di un “cielo romano” al tramonto di Luigi Serra da datare anni ‘80 dell’Ottocento. Il secessionismo è rappresentato dai cosiddetti “pittori dell’avanguardia moderata” ovvero: Alfredo Protti, Giovanni Romagnoli, Garzia Fioresi e Guglielmo Pizzirani. E poi Cleto Tomba con le sue prostitute, le vedute della città di Bologna di Farpi Vignoli, il chiarismo di Carlo Crispini e le opere del grande Ugo Guidi, l’artista che seppe rappresentare al meglio il gusto della borghesia bolognese dal Dopoguerra in poi.
FOTO dal Resto del Carlino