In occasione della Festa dei Lavoratori 2025, il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani desidera porre l’attenzione sulla difficile situazione economica in cui versano i docenti italiani, in particolare coloro che, per esigenze professionali, operano nelle città del Centro-Nord.
Nonostante gli sforzi compiuti per valorizzare il ruolo dell’insegnante, i dati attuali evidenziano una realtà preoccupante: gli stipendi dei docenti non sono adeguati al crescente costo della vita, soprattutto nelle aree urbane più costose del Paese.
Secondo recenti rilevazioni, il costo medio della vita per una persona in Lombardia è di circa 1.625 euro al mese, mentre lo stipendio netto medio si attesta intorno ai 1.717 euro. In Veneto, il costo della vita medio per una persona è di 1.307 euro, con uno stipendio netto medio di 1.612 euro. Queste cifre evidenziano come, in molte regioni del Centro-Nord, il margine economico residuo per i docenti sia estremamente esiguo, rendendo difficile far fronte alle spese quotidiane.
Gli stipendi dei docenti italiani, sebbene soggetti a recenti aumenti, rimangono insufficienti rispetto al costo della vita. Ad esempio, un docente con 9-14 anni di servizio percepisce circa 1.710 euro netti al mese. Inoltre, l’Italia ha registrato una diminuzione dei salari reali dell’8,7% dal 2008, la peggiore tra i Paesi del G20.
Alla luce di questa situazione, il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani rivolge un appello al Ministro dell’Istruzione, Professor Giuseppe Valditara, affinché vengano adottate misure economiche urgenti per migliorare le condizioni dei docenti. Tra le proposte:
- Adeguamento degli stipendi al costo della vita regionale, con particolare attenzione alle aree metropolitane del Centro-Nord.
- Introduzione di indennità di residenza per i docenti che operano in città con un alto costo della vita.
- Revisione delle politiche di mobilità, per garantire maggiore equità e sostenibilità economica.
È fondamentale riconoscere il valore del lavoro docente e garantire condizioni economiche dignitose, affinché l’istruzione possa continuare a essere un pilastro fondamentale della nostra società.
Prof. Romano Pesavento
Presidente CNDDU