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IL PUNTO n 999 del 2 MAGGIO 2025

di MARCO ZACCHERA 

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Per scrivermi o contattarmi:  marco.zacchera@libero.it

Numeri arretrati sul mio sito www.marcozacchera.it

 

AI LETTORI

Siamo a 999 numeri de IL PUNTO, una vita! La prossima settimana vi farò una proposta, vediamo se vi interesserà. Intanto, su questo numero, un rapido giro d’orizzonte su diversi temi d’attualità.

 

DELUSIONE TRUMP

A 100 giorni dal suo insediamento Trump è tutta una contraddizione ed anche una delusione, confermata anche dalle statistiche del suo gradimento. Mi considero un convinto repubblicano americano, ma – come ho scritto tante volte su IL PUNTO prima della sua elezione –  sarebbe stato meglio di Trump un candidato più riflessivo e serio perché il presidente si dimostra una figura stramba, spesso non limpida, sicuramente un demagogo che dopo cento giorni può festeggiare il blocco dei confini USA (mantenendo così una promessa elettorale) ma poco di più. Sicuramente la politica dei dazi è più complessa di come ci viene raccontato ed ha delle sue logiche, ma i problemi economici degli USA non si risolvono con una serie di “sparate” e di successive smentite o di pressioni indebite sulla FED. Piuttosto bisognerebbe spiegare come si ritrovi conciata l’America nel dopo-Biden con un deficit spaventoso, un debito pubblico in mani straniere, un dollaro che rischia di non essere più moneta di riferimento mondiale.

Anche in politica estera Trump ha fatto clamorosi autogol, dalla Groenlandia al Canada, dove addirittura è riuscito a far perdere le elezioni ai suoi possibili alleati e così facendo rivincere i liberali che sei mesi fa erano politicamente distrutti.

Ma come si fa a sostenere di trasformare il Canada in uno stato americano (semmai in 13 vista la dimensione delle altrettanti province e territori canadesi!) senza tener conto del volere dei suoi abitanti? Follia…

Speravo almeno in una pace in Ucraina, ma mi sa che Putin è purtroppo più furbo di lui mentre la copertura offerta a Netanyau è decisamente imbarazzante.  Morale: credo che per i repubblicani le prossime elezioni di midterm saranno una batosta.

 

IL LUTTO E LO SHOW 

Come da copione le esequie di papa Francesco sono diventate uno show tra incontri politici, selfie davanti alla bara, toto-papa a tutti i livelli. Chi uscirà papa dal conclave? Io credo che Pietro Parolin, sarebbe la scelta più logica, ma penso che i credenti si aspettino soprattutto una figura che spinga per un certo ritorno del sacro, il riemergere di una spiritualità in apparenza scomparsa, qualche vocazione in più nei seminari.

Forse ci illudiamo perché la scristianizzazione del mondo – nonostante i tanti plausi di questi giorni in ricordo di Francesco – è nelle cifre sempre più esigue di chi segue i sacramenti o le regole del vivere cristiano e la tendenza non è stata certo invertita negli anni del papato di Bergoglio per il quale anche il “bagno di folla” dei funerali è stato ben inferiore – ricordiamocelo – a quello per la scomparsa di San Giovanni Paolo II.

Quante contraddizioni, comunque: da una parte lo “spettacolo”, la quasi divinizzazione della figura del Papa, giornali e tv strabordanti di servizi, editoriali, commenti e presunti retroscena, ma dall’altro la realtà di una società totalmente disinteressata alle sue radici cristiane.

D’altronde proprio Bergoglio ha fatto di tutto per auto-cancellare il proprio ruolo girando in Fiat 500 e insistendo sul mantenere il più basso profilo possibile.

Da una parte trovo che questo sia stato giustissimo, andando così alla ricerca dell’essenza del cristianesimo, ma allora che senso ha avuto lo show mediatico post-morte?

Forse tutti noi siamo alla ricerca di figure carismatiche ed emblematiche sublimando quelle dei sovrani (vedi la regina Elisabetta) o i grandi campioni sportivi o i super-ricchi e quasi esorcizzando con essi la crisi morale, sociale, umana che attanaglia il mondo.

Mi sento confuso, non trovo risposte o certezze, ma vedo che la gente corre dietro all’influencer di turno, alla moda, ai soliti antipatici applausi ai funerali ma con la contemporanea progressiva cancellazione di ogni riferimento storico, culturale, religioso.

Chissà se il nuovo papa sarà capace non tanto di invertire la rotta, ma almeno di modificarla un po’.

 

DAL MINUTO DI FIRENZE

L’ADUC (Associazione degli utenti e consumatori) ha presentato una denuncia alla Procura di Firenze nei confronti del ministero dell’Istruzione per “abuso di potere”. Questo per aver emesso una circolare in cui si invitava ad osservare nelle scuole un minuto di silenzio per la morte di papa Francesco.  “E’ bene ricordare – osserva l’ADUC – che la religione cattolica non è religione di stato…” Certo, ma che significa? Quando si decreta il lutto nazionale lo si fa per ricordare un fatto tragico o una persona, ma ho il sospetto non tanto che l’ADUC non abbia capito il significato del gesto, quanto che soprattutto abbia cercato – con la denuncia – di farsi un po’ di pubblicità.

Che tristezza, però.

 

…A QUELLO DI MILANO

La Procura di Milano (che evidentemente ha poco altro da fare) ha presentato ricorso in appello contro la sentenza del 28 novembre 2024 con cui il Tribunale ha assolto “perché il fatto non sussiste” 23 militanti di estrema destra, “identificati tra oltre mille partecipanti e imputati per manifestazione fascista” (pensate a quanti agenti sono stati impegnati solo per questa certosina ricerca!), sulla base della legge Scelba del 1952. Questo per aver risposto alla chiamata del “presente” e aver fatto saluti romani durante il minuto di silenzio e poi al corteo che si era tenuto il 29 aprile 2019 in memoria di Sergio Ramelli, militante del Fronte della Gioventù ucciso da un commando di Avanguardia Operaia nel 1975.

Il ricorso della Procura è avvenuto esattamente A 50 ANNI DALL’OMICIDIO.

Puntualmente però anche quest’anno, il 29 aprile, manifestazione con altri saluti romani mentre – durante il minuto di raccoglimento – qualcuno da una casa vicina ha diffuso nel silenzio e a tutto volume “bella ciao”. Immaginate il caos se dalla piazza si fosse risposto alla evidente provocazione o i commenti sui media se qualcuno avesse suonato “giovinezza” durante un corteo del 25 aprile.

Credo che ciascuno possa salutare come vuole, che il regime fascista non si ricostituisce con qualche saluto romano e che semmai sono gli atti a dover essere perseguiti, non i saluti o le opinioni.

 

PUNTO NASCITE

Si parla di crisi della sanità e – per quanto riguarda il VCO – di una drammatica mancanza di personale. Mi spiegate allora quale sia la logica di mantenere aperto il “punto nascite” di Domodossola? 76 parti l’anno (ovvero uno ogni 5 giorni) quando già a Verbania si è al disotto dei 500 parti/anno previsti dalla normativa. Si chiuda il reparto, si occupi quel personale in altre strutture del “San Biagio” e si abbia il coraggio di prendere finalmente una decisione!

 

LA BUONA NOTIZIA

Su lungolago di Verbania – osservati speciali e in un angolo appositamente transennato – anche quest’anno una coppia di cigni ha nidificato e dopo Pasqua sono arrivati 5 pulcini. La famiglia si pavoneggia ora sfilando lungo la riva sotto i self e le foto dei turisti. Speriamo che tra gabbiani affamati ed umani imbecilli (vedi esempi nel passato) riescano tutti a diventare grandi!

 

BUONA SETTIMANA                                        MARCO  ZACCHERA

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