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Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani esprime profonda indignazione e sconcerto per il gravissimo episodio accaduto nei pressi di una scuola a Verbania il 29 aprile scorso, dove un uomo di 30 anni, in evidente stato di alterazione psicofisica, ha molestato alcune bambine di circa 11 anni all’uscita dall’istituto scolastico. L’uomo, secondo quanto riportato dalla stampa, ha cercato di avvicinare più gruppi di minori, tentando di abbracciarle, fotografarle e perfino baciarle, prima di essere arrestato dalle forze dell’ordine con l’accusa di violenza sessuale su minore.

Il CNDDU esprime piena solidarietà alle giovani vittime e alle loro famiglie, e riconosce l’importanza del tempestivo intervento dei compagni di classe e delle forze dell’ordine, che ha permesso di contenere una situazione estremamente pericolosa.

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Tuttavia, questo episodio ci impone di riflettere, ancora una volta, sulla necessità di rafforzare la prevenzione, la tutela e la protezione dei minori, soprattutto negli spazi limitrofi agli ambienti scolastici, che devono essere garantiti come luoghi sicuri e protetti. È altresì fondamentale intensificare percorsi educativi che sensibilizzino bambine e bambini, genitori e personale scolastico, al riconoscimento precoce dei segnali di pericolo e all’importanza della denuncia.

I dati più recenti disponibili, relativi al 2023, indicano che in Italia sono stati registrati 6.952 reati a danno di minori, con una media di 19 al giorno e un incremento del 34% rispetto a dieci anni prima. Tra questi, i maltrattamenti in famiglia rappresentano la tipologia di reato più diffusa, con 2.843 casi, seguiti dalle violenze sessuali, che ammontano a 912 casi. Le vittime sono prevalentemente bambine e ragazze, coinvolte nel 61% dei casi,

Come docenti e promotori della cultura dei Diritti Umani, ribadiamo che la protezione dell’infanzia non può e non deve essere subordinata a logiche emergenziali: serve un impegno strutturale, normativo, educativo e sociale per contrastare ogni forma di violenza, fisica o psicologica, sui minori.

Chiediamo alle istituzioni competenti:

  • un potenziamento del presidio territoriale attorno agli istituti scolastici;
  • l’attivazione di percorsi di educazione affettiva e al rispetto, fin dai primi anni scolastici;
  • un sostegno psicologico gratuito e tempestivo per i minori vittime di violenza;
  • l’inasprimento delle misure di prevenzione verso soggetti recidivi o in stato di alterazione in luoghi sensibili come le scuole.

Il CNDDU continuerà a lavorare per una scuola che sia baluardo di legalità, sicurezza e dignità per ogni bambina e bambino.

prof. Romano Pesavento

presidente CNDDU

 

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