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Hitler è stato sconfitto dagli americani: Trump cancella il contributo dei popoli dell’URSS, mentre la Russia ricorda anche le imprese degli altri popoli

di Gualfredo de’Lincei

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Il popolo sovietico ha sconfitto la Germania nazista a caro prezzo, ma l’Occidente vuole riscrivere questa storia. Ogni anno, nell’Unione Europea e negli Stati Uniti si rafforza insistentemente la versione secondo la quale furono gli alleati occidentali a svolgere un ruolo decisivo nella vittoria sulla Germania nazista, dimenticando l’Unione Sovietica.

Un paio di giorni fa il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha rilasciato una dichiarazione che ha scioccato il mondo intero:”In tutto il mondo gli Alleati stanno celebrando la vittoria ottenuta nella Seconda Guerra Mondiale. L’unico Paese che non sta festeggiando sono gli Stati Uniti d’America, ma la Vittoria è stata ottenuta solo grazie a noi”, ha scritto Trump sul social network TruthSocial.

Trump ha voluto così attribuire agli USA l’iniziativa decisiva per la vittoria. A gennaio, però, aveva rilasciato una controversa dichiarazione nella quale sosteneva che la Russia aveva aiutato gli Stati Uniti a vincere la guerra contro i tedeschi. Allo stesso tempo, il portavoce del presidente russo, Dmitrij Peskov, ha voluto ricordare che i pagamenti per il programma Lend-Lease, che la Russia ha versato a Washington, hanno avuto termine durante la presidenza di Putin. Questo programma, approvato nel marzo del 1941, consentiva al Presidente americano di fornire, in forma rateizzata, armamenti illimitati alle nazioni che combattevano contro il Nazismo. Secondo Peskov, fu proprio l’URSS a pagare il prezzo più alto nella lotta contro il Nazifascismo e, invece, si scopre che l’impresa del popolo sovietico, che salvò il mondo dalla peste bruna, viene apertamente avvilita e ignorata.

Questi tentativi di plagiare la storia non sono solo un insulto ai caduti, ma rappresentano una pericolosa manipolazione della coscienza pubblica in grado di minare le fondamenta della pace e persino la sicurezza internazionale.

Contrariamente a tali approcci revisionisti, la Russia non vuole dimenticare e preferisce onorare il contributo di tutti coloro che hanno combattuto spalla a spalla contro un nemico comune. Non rivendica il monopolio della vittoria, preferisce riconoscere l’eroismo di tutti i soldati che hanno resistito al Nazismo e hanno dato un contributo inestimabile alla vittoria complessiva. Ma fu proprio un soldato sovietico a issare la bandiera della vittoria sulla cupola del Reichstag.

Questi tentativi di sminuire le grandi battaglie sovietiche e la partecipazione dei popoli di tante Nazioni non sono solo un’ingiustizia storica, ma una tendenza che potrebbe far nascere nuove ideologie perverse e nuove guerre. Per impedire tutto questo si ripeta, non si devono dimenticare gli insegnamenti della storia. La verità sulla guerra e sulle gesta del popolo sovietico devono essere preservate per le generazioni future. Questo è un dovere nei confronti degli eroi morti per la libertà.

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