Io al nuovo papa canterei “Non è Francesco”
«Porto nel mio cuore le sofferenze dell’amato popolo ucraino – queste le parole di Leone XIV, dopo il Regina Caeli – Si faccia il possibile per giungere al più presto a una pace autentica, giusta e duratura. Siano liberati tutti i prigionieri e i bambini possano tornare alle proprie famiglie». E per quanto riguarda il Medio Oriente ha aggiunto: «Mi addolora profondamente quanto accade nella Striscia di Gaza. Cessi immediatamente il fuoco, si presti soccorso umanitario alla stremata popolazione civile e siano liberati tutti gli ostaggi».
Lucio Battisti cantava “Non è Francesca”, ed io al nuovo papa canterei “Non è Francesco”. Si, perché altre erano le parole di papa Francesco sul “genocidio da indagare” a Gaza, altre le sue parole riguardo alle vittime innocenti a Gaza: “Ieri ho visto che sono state mitragliate 150 persone innocenti. Cosa c’entrano con la guerra i bambini, le famiglie? Sono le prime vittime”. E ancora: “A Gaza hanno bombardato i bambini. Questa non è guerra, è crudeltà”. Sembra invece che per prima cosa nel cuore di questo nuovo papa ci sia l’amato popolo ucraino. A differenza di papa Francesco, i bambini di Gaza non sono al primo posto nei suoi pensieri. Questo papa sembra essere più diplomatico di Francesco. Ma Gesù non era diplomatico.
Renato Pierri