Il giovane cantautore Mark In The Dark ha rilasciato il suo nuovo singolo, “Visceral”, disponibile su tutte le piattaforme digitali. Il brano è il primo estratto da “The Tragic”, il primo capitolo di un progetto musicale che promette di immergere gli ascoltatori in un universo sonoro oscuro e profondo.
“Visceral” è una narrazione intensa di tragedie intime e relazioni spezzate. Il brano esplora l’elaborazione della perdita e il tormento di un amore finito, attraverso atmosfere cupe e sonorità viscerali. La produzione è affidata a Ricky Wijaya, che ha saputo catturare l’essenza del dolore e della passione nel sound del pezzo.
Il brano è accompagnato dal videoclip ufficiale diretto da Swan Bergman e prodotto da Unalira Edizioni Musicali. Le riprese sono state effettuate a Klagenfurt, in Austria, e mescolano immagini reali con sequenze generate dall’intelligenza artificiale. Questa fusione crea ambientazioni suggestive che sfumano tra realtà e finzione digitale, accompagnando il protagonista in un viaggio onirico attraverso paesaggi evocativi.
In ”Visceral” ti sei tuffato negli anni 80. Cosa ti piace di quel periodo?
Devo dire che, riguardo al periodo degli anni ‘80, sicuramente la musica e i film di quell’epoca sono le cose che adoro di più. In quel periodo c’era la disco, che è uno dei miei generi preferiti di sempre, per non parlare di cantanti come Madonna, Michael Jackson o i Queen. Molti dei miei film horror preferiti provengono da quell’epoca, come La Cosa, La Bambola Assassina e Shining (che per me è uno dei film migliori di sempre).
Che differenze ci sono tra il tuo essere artista e la vita di tutti i giorni?
Il Mark della vita quotidiana è molto diverso dall’artista. Nella mia quotidianità, di certo non vado in giro vestito in modo stravagante o teatrale — magari qualcosa di eccentrico sì, perché mi piace attirare l’attenzione, nonostante la forte timidezza che mi attanaglia. Al contrario, come artista, soprattutto sul palco, quella timidezza sparisce. Spesso, se vedo qualcuno che mi guarda male mentre canto, mi avvicino e glielo canto in faccia — una cosa che nella vita di tutti i giorni non farei mai. Tratto il mio lato artistico come un alter ego, un’entità che sul palco può diventare qualsiasi cosa: da una suora, a uno spogliarellista, fino a uno sposo macchiato di sangue.
Quali sono i generi musicali che ti piacerebbe sperimentare?
Ultimamente mi sono fissato molto con il trip-hop; per fare qualche esempio: Ray of Light di Madonna, In the Zone di Britney o Addison di Addison Rae. Sono una persona che guarda molto al futuro e, probabilmente, una volta uscito questo progetto, la mia musica prenderà una direzione più trip-hop, pur restando sempre legato alla dance music.
Uno sguardo all’attuale panorama musicale di oggi. Cosa ne pensi e cosa apprezzi?
Ascolto molta musica sperimentale, soprattutto rock, quindi tendo a guardare al panorama musicale attuale con una certa attenzione verso chi osa e sperimenta. Adoro il pop mainstream, ma mi dispiace vedere come spesso gli artisti che provano a uscire dagli schemi perdano seguito. Un esempio che mi tocca da vicino è Halsey, la mia artista preferita. Nel 2020 ha avuto un enorme successo con Manic, un album bellissimo e perfettamente pop. Ma dopo, ha pubblicato un disco con sonorità rock sperimentali e industriali: un progetto coraggioso, acclamato dalla critica, ma purtroppo poco compreso dal pubblico. È l’album che ha venduto meno della sua carriera, e questo mi fa davvero arrabbiare. Apprezzo molto gli artisti che hanno il coraggio di seguire la loro visione, anche a rischio di non essere capiti subito.
Link videoclip: Mark In The Dark – Visceral (Official Video) – YouTube
Ascolta Mark In The Dark: MARK IN THE DARK | Spotify