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Roberto Scozzi, conosciuto come Anonimo Italiano, ritorna con un brano intimo e viscerale: Lupo Abbandonato. Più che una canzone, è una dichiarazione esistenziale. Niente orpelli, solo voce, chitarra e parole che vanno dritte al punto.
Il lupo del titolo non è solo un animale lasciato solo: è il simbolo di chi, nella frenesia del mondo moderno, si sente tagliato fuori. Di chi ha perso i propri punti di riferimento, ma continua a cercarli. Di chi resta fedele a sé stesso anche quando tutto intorno si dissolve.
«Mi sono sentito a lungo fuori posto, come se il mio spazio non esistesse più», racconta Scozzi. «Ma ho capito che potevo trasformare quella mancanza in canzone, e quella canzone in incontro».
Con arrangiamenti minimali e un tono crudo ma autentico, Lupo Abbandonato è la fotografia sonora di un’anima che non si arrende. Non urla, ma parla forte. Non cerca la vetrina, ma il contatto.
Il singolo anticipa una serie di concerti previsti in moltissime piazze d’Italia, pensati per essere vissuti da vicino: luoghi raccolti, platee vere, dove la musica può ancora creare connessione.
Con questo ritorno, Scozzi non rincorre le mode, ma abbraccia una scelta artistica chiara: raccontare ciò che spesso resta taciuto. Perché, come dimostra Lupo Abbandonato, anche la fragilità ha una voce. Bisogna solo avere il coraggio di ascoltarla.

 

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