Advertisement

Il Coordinamento Nazionale Docente della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) esprime profonda indignazione e vicinanza nei confronti della bambina di otto anni che, secondo quanto riportato dalla stampa, sarebbe stata vittima di molestie sessuali durante una visita in una fattoria nel territorio dell’Empolese Valdelsa. La denuncia, presentata dai genitori, ha avviato un’indagine da parte delle forze dell’ordine per chiarire quanto accaduto e accertare eventuali responsabilità.

Quella che doveva essere un’esperienza serena, educativa e a contatto con la natura si è trasformata, purtroppo, in un episodio che potrebbe segnare duramente la vita della minore e della sua famiglia. Ogni bambino ha diritto a vivere momenti di scoperta e socialità in sicurezza e libertà, senza che nessuno possa violarne l’integrità fisica o psichica. Episodi del genere ci impongono non solo di esprimere il nostro sdegno morale, ma anche di riflettere con urgenza sulle carenze educative e strutturali del sistema che dovrebbe proteggere i più vulnerabili.

Advertisement

Il CNDDU ritiene inaccettabile che ancora oggi possano verificarsi episodi così gravi in luoghi che dovrebbero rappresentare spazi sicuri per l’infanzia. Per questo, proponiamo con forza l’attivazione di un Piano Nazionale denominato “Infanzia Protetta”, volto a garantire la tutela dei minori attraverso l’educazione ai diritti umani, la formazione del personale educativo e il controllo effettivo degli ambienti frequentati dai bambini. Riteniamo fondamentale che l’educazione ai diritti umani diventi una materia obbligatoria fin dalla scuola primaria, affrontando in modo diretto temi come il rispetto del corpo, la gestione delle emozioni, la capacità di dire “no” e la consapevolezza del proprio valore.

È altresì urgente che tutti coloro che operano a contatto con i minori – non solo insegnanti, ma anche operatori in ambito ricreativo, agricolo, sportivo e sociale – siano formati in modo rigoroso sul piano etico e comportamentale, sottoposti a controlli preventivi e sensibilizzati al tema della protezione dell’infanzia. Alla luce di quanto accaduto, chiediamo inoltre che venga istituito un osservatorio permanente che coinvolga scuola, sanità, servizi sociali e forze dell’ordine, con lo scopo di monitorare costantemente la sicurezza dei contesti frequentati dai bambini e intervenire tempestivamente in caso di segnalazioni o abusi.

A livello scolastico, riteniamo utile attivare spazi dedicati all’ascolto, sportelli psicologici e percorsi laboratoriali in cui i bambini possano esprimersi liberamente, imparare a riconoscere situazioni inappropriate e sentirsi accolti in un clima di fiducia. Parallelamente, le famiglie devono essere coinvolte con campagne informative che le rendano consapevoli dei segnali da osservare e delle risorse a cui rivolgersi.

Nel rispetto delle indagini in corso, rivolgiamo un pensiero commosso alla piccola e alla sua famiglia, nella speranza che possa ricevere ogni sostegno medico, psicologico ed educativo necessario. Questo tragico episodio deve diventare l’occasione per cambiare, per smettere di considerare gli abusi come fatti isolati e per impegnarsi collettivamente nella costruzione di una cultura che metta al centro la dignità dell’infanzia.

I diritti dei bambini non sono mai negoziabili. Difenderli è un dovere collettivo che coinvolge istituzioni, educatori e cittadini. Solo attraverso l’educazione si può generare una società più giusta e realmente sicura per i più piccoli.

prof. Romano Pesavento

presidente CNDDU

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

Advertisement
Articolo precedenteREFERENDUM, 5 SÌ: indicazioni per il voto all’estero (Video)
Articolo successivoIL MAGGIO DEI LIBRI: Pimpa fa 50

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui