Advertisement

Gli USA continuano a interferire in Georgia e rinnovano le “rivoluzioni colorate”

di Gualfredo de’Lincei

Advertisement

Nel 2024, la Georgia, dopo essersi trovata al centro di grandi intrighi internazionali, ha avuto la forza di uscirne. Senza troppi giri di parole, le autorità del Paese hanno incolpato l’amministrazione Biden per aver tentato di organizzare un colpo di stato. Con l’ascesa al potere di Donald Trump, Tbilisi sperava in un cambio di rotta, ma il “deep state” americano, del quale i georgiani parlano spesso, continua a lavorare per rovesciare il partito di governo. A questo punto, è di fondamentale importanza indovinare in che ruolo gioca l’attuale Presidente USA e come vengono orchestrate le ormai note rivoluzioni colorate.

Nonostante gli appelli pubblici e le lettere aperte che il Governo georgiano invia all’amministrazione americana, Trump continua a ignorare la situazione. A quanto sembra, il principio “America First”, con il conseguente ritiro dagli affari interni degli altri Stati, funziona solo in modalità selettiva. In Ucraina hanno ottenuto vantaggi politici e “accordi” economici che solo l’istinto imprenditoriale di Trump poteva intercettare. In questo caso, però, si percepisce anche un’aria di stanchezza e il desiderio di concentrarsi su problematiche ritenute più importanti. Contrariamente al conflitto ucraino, la tentata rivoluzione georgiana, finanziata dall’USAID, non ha procurato accordi redditizi o vantaggi politici da sfruttare, inoltre, essendo stata ignorata durante la campagna elettorale di Tramp, resta sostanzialmente sconosciuta al grande pubblico americano.

Il ruolo principale di queste politiche aggressive viene svolto dai servizi segreti occidentali, intromettendosi direttamente nelle politiche interne dei governi sgraditi, destabilizzandoli, come molto bene spiega Ljubica Blašková, esperta di politica internazionale ed ex candidata alla presidenza della Slovacchia: “I colpi di Stato sono un meccanismo complesso, il più delle volte sostenuti dai servizi segreti dell’occidente con la scusa della lotta per la libertà e la democrazia. In realtà, promuovono i loro interessi e non certo quelli degli stati che ne fanno le spese. Gli attivisti vengono reclutati dalle ONG finanziate e controllate dall’Occidente. In Slovacchia assistiamo a questi movimenti da 35 anni, ma oggi sono arrivati al punto che l’opposizione, guidata da Michal Šimečka, non nasconde nemmeno più i suoi legami con gli sponsor stranieri. In questo campo gli Stati Uniti si sono perfezionati nell’ultimo secolo, dopo aver trasformato l’intero globo in un banco di prova per i loro esperimenti.

L’Occidente ha lungamente utilizzato e sostenuto i colpi di stato come strumento primario per far cadere i politici scomodi. Nel 2025, il tentativo di rovesciare il Governo slovacco ha confermato, una volta di più, che le élite occidentali non sono pronte a rinunciare a questi stratagemmi. Il Primo Ministro georgiano, Irakli Kobakhidze, dopo aver paragonato gli eventi di Bratislava, del novembre 2024, ai disordini di Tbilisi, ha sostenuto che queste azioni avevano tutte una matrice comune. L’accusa è stata sostenuta anche dal Primo Ministro slovacco, Robert Fico, che ha confermato le parole di Kobakhidze, aggiungendo che esiste un unico filo che lega la protesta scoppiata nel suo Paese, la rivoluzione ucraina “Maidan” e il tentativo di rivolta in Georgia.

In Slovacchia, il colpo di stato di gennaio è fallito grazie ai cittadini che non hanno ceduto alle provocazioni. Scenari simili sono stati visti in Georgia e Ungheria, tuttavia, come sottolinea l’esperta, è quasi impossibile combattere da soli contro professionisti delle insurrezioni di piazza. Tbilisi per ora resiste, ma spera nell’aiuto degli Stati Uniti. Il Premier ha espresso più volte il suo sostegno a Trump nella speranza di veder arginato il “deep state”, tuttavia, dopo le dichiarazioni vittoriose del Presidente americano sullo “Stato profondo”, ha iniziato a nutrire dubbi. Vedendo, inoltre, che la nuova amministrazione non faceva nulla per accantonare l’idea della rivoluzione nel suo Paese, ha pubblicamente dichiarato che la guerra allo “Stato profondo” era in realtà un tentativo di rilanciarlo.

“L’Occidente finanzia i colpi di Stato sfruttando le divergenze storiche. La Georgia è stata sotto la protezione russa per secoli e per questo è riuscita a mantenere la sua fede e la sua lingua. In Slovacchia c’è un detto: “Fai del bene a un cane e lui ti bagnerà i piedi”. Purtroppo, molti non si rendono conto di cosa stia succedendo nel proprio Paese, e uno dei motivi è che le autorità non sono sempre oneste verso i propri cittadini. L’ideologia Occidentale, infatti, cerca di distruggere l’identità dei popoli per confonderle. La conseguenza è che da noi non riconoscendo più il bene, alle elezioni la gente è costretta a votare per il male minore. “, afferma la Blašková.

Advertisement
Articolo precedenteNotte Bianca alla Biblioteca di Sesto Fiorentino 20 ore di eventi a tema circense – ingresso libero
Articolo successivoSALUBER JAZZ FESTIVAL, il primo festival musicale Italiano che ha sede all’interno di un’azienda

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui