Gestire gli aiuti umanitari dell’UE a distanza: è un approccio utile?
- Relazione speciale sugli aiuti umanitari dell’UE gestiti a distanza
- Pubblicazione: 18 giugno 2025 alle ore 17:00 (ora legale dell’Europa centrale)
- Interviste possibili su richiesta
Mercoledì 18 giugno 2025 la Corte dei conti europea pubblicherà una relazione in cui esamina il modo in cui l’UE gestisce gli aiuti umanitari erogati a distanza.
La Commissione europea ricorre a un approccio di gestione a distanza quando fornisce aiuti umanitari attraverso i propri partner in zone difficili da accedere per problemi di sicurezza o restrizioni imposte dalle autorità locali. Poiché tale approccio comporta problematiche specifiche (ridotta qualità operativa, rischi per la sicurezza, rischi di frode o di dirottamento degli aiuti…), la politica dell’UE consiste nel finanziare le azioni gestite a distanza solo in ultima istanza.
Questo approccio di gestione a distanza è efficace per erogare aiuti in circostanze particolarmente difficili? E i rischi specifici associati alla gestione degli aiuti dell’UE a distanza sono affrontati in modo adeguato? La presente relazione risponderà a questi e altri interrogativi. Bettina Jakobsen, il Membro della Corte dei conti europea responsabile per l’audit, sarà disponibile per interviste o dichiarazioni. Si prega di contattare l’Ufficio stampa per programmare un’intervista e per ottenere una copia sotto embargo della relazione.
La relazione e il corrispondente comunicato stampa saranno pubblicati sul sito Internet della Corte mercoledì 18 giugno 2025, alle ore 17:00 (ora legale dell’Europa centrale).
Informazioni sul contesto
Tra il 2019 e il 2023 la Commissione europea ha approvato 164 azioni umanitarie in regime di gestione a distanza parziale o totale in 10 paesi. Il contributo dell’UE a queste azioni è ammontato a 918 milioni di euro, pari a circa l’8 % della spesa umanitaria totale dell’UE per il periodo in esame. Gli auditor della Corte hanno esaminato un campione di azioni in Somalia, Siria e Ucraina.