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Storia dell’indomita Angela Normanno.

 

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E’ questo il titolo dell’ultimo romanzo di Giuseppe Messina, già in libreria. L’eclettico autore, che ha sempre spaziato in vari campi dell’arte, dalla scultura alla pittura, dalla poesia alla prosa, ci regala adesso un avvincente romanzo dalle svariate sfaccettature, ambientato in Sicilia nel periodo che va dalla prima guerra mondiale al ventennio fascista e oltre.  Si tratta di un romanzo di fantasia, ma vengono anche raccontate storie di personaggi realmente esistiti. Angela, la protagonista, è una ragazza di buona famiglia incappata in una brutta disavventura e che pur essendo una donna della prima metà del Novecento, vive già nel futuro.

Il romanzo ci fa immergere nel pieno della dittatura fascista, assistiamo al comizio di Benito Mussolini a Messina, alla strage fascista nel ragusano nel mese di maggio del 1921 e a molte delle sofferenze causate dal regime.

L’autore ci presenta anche uno spaccato della vita nei paesini della provincia di Messina fino agli anni Sessanta mettendo in evidenza le diverse realtà di vita in uno stesso territorio. Alla sua amata Gala dedica alcune suggestive pagine, ne ricorda le dominazioni, dai Greci ai Romani.

Ci racconta del maestoso Monastero dei Basiliani, di cui ancora oggi si possono ammirare i resti, costruito proprio dove i Greci avevano innalzato un colosso di marmo bianco rappresentante una divinità pagana. È il luogo dove fu seppellito Simone il normanno, figlio del conte Ruggero e Adalasia.

Il Monastero era diventato uno dei più importanti centri culturali del tempo, dove illustri uomini trovarono nutrimento per la mente e per l’anima, uno per tutti: Euticchio Aiello, diventato consigliere del re di Spagna e poi della regina d’Inghilterra.

L’autore fa rivivere molti personaggi della sua terra, uno fra tutti, Alessio Di Giovanni, poeta e drammaturgo (1872/1946) che si era occupato della drammatica esistenza dei bambini, praticamente schiavi, che lavoravano nelle miniere di zolfo.

Fra i personaggi che il nostro fa rivivere c’è anche il suo amato genitore, che è colui che gli narra la storia di Angela e della famiglia Normanno.

Se qualcuno, da quanto fin qui detto, deduce che l’autore per la prima volta si sia allontanato dal mondo classico, sempre presente in tutta la sua precedente produzione, si sbaglia. Anche in quest’opera non manca Omero, che racconta della sua cecità, della principessa Polissena, figlia di Priamo, di Neottolemo figlio di Achille. Traspare, inoltre, l’amore dell’autore per la poesia, e per ogni altra forma di arte.

Il romanzo si conclude con le parole che l’autore fa pronunciare ad Angela: “Ho amato e amo la musica, la pittura e l’Arte nelle sue diverse forme, ho una concezione straordinaria dell’Arte: penso che sia la realizzazione di sublimi visioni, di sogni di immaginazioni. Se non ci fosse l’Arte gli uomini non conoscerebbero la sublimazione dell’anima”.

Complimenti all’instancabile artista!  Ad maiora semper!

 

Nelle foto: L’autore Giuseppe Messina con il libro. 2) La copertina del libro.

 

Barcellona Pozzo di Gotto, 18 Giugno 2025

 

Maria Torre

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