Negli ultimi anni, il nostro Paese ha visto crescere in modo allarmante fenomeni di violenza giovanile, disagio sociale, femminicidi, comportamenti devianti sempre più precoci. È sufficiente leggere i dati ufficiali per comprendere la gravità della situazione: nel solo 2024 si sono registrati 113 femminicidi, di cui 99 avvenuti in ambito familiare o affettivo, e ben 61 causati dal partner o ex partner. Gli episodi di violenza sessuale hanno superato le 6.500 denunce (+6% rispetto al 2023), mentre i casi di stalking sono stati oltre 20.000, anch’essi in aumento.
Parallelamente, è cresciuto anche il coinvolgimento diretto dei minori in atti di violenza: secondo le ultime rilevazioni, gli under-18 sono stati autori di quasi l’11% degli omicidi commessi nel 2024, a fronte del 4% registrato l’anno precedente. Fenomeni come le baby gang, le aggressioni di gruppo, il bullismo digitale e le risse organizzate sono ormai all’ordine del giorno nelle cronache locali e nazionali.
In questo contesto drammatico, la scuola italiana è chiamata a una riflessione seria sul proprio ruolo educativo e formativo. Ed è in questa riflessione che si inserisce con forza la richiesta del Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani: dare finalmente il giusto riconoscimento e potenziamento alla classe di concorso A046 – Discipline giuridico-economiche.
Non si tratta solo di una rivendicazione sindacale o disciplinare. Si tratta di una questione culturale e strategica. Perché oggi più che mai è necessario fornire ai nostri studenti gli strumenti per orientarsi nella complessità sociale e giuridica in cui vivono, per comprendere i meccanismi della convivenza civile, del diritto, della legalità, della giustizia.
La contraddizione è evidente: mentre nella scuola secondaria il Diritto e l’Economia vengono spesso relegati a ruoli marginali o opzionali, le università registrano un continuo aumento di iscrizioni nei corsi afferenti a queste discipline. Nell’anno accademico 2024/25, oltre 44.000 studenti si sono immatricolati ai corsi di Economia e circa 22.000 hanno scelto Giurisprudenza. Oltre il 35% dei diplomati italiani intraprende studi in area giuridico-economica. È un segnale chiaro: i giovani percepiscono il valore strategico di queste conoscenze per costruire il proprio futuro.
Tuttavia, questa domanda crescente non trova corrispondenza nel sistema scolastico. La classe A046 è spesso sottoimpiegata, quando non del tutto ignorata. L’Educazione Civica – pur formalmente obbligatoria – viene frequentemente assegnata a docenti non specializzati, e le cattedre della A046 vengono accorpate o distribuite su più sedi, rendendo difficile garantire continuità didattica e progettualità educativa.
Eppure, chi insegna Diritto ed Economia non si limita a spiegare norme astratte o principi teorici: aiuta gli studenti a comprendere i diritti fondamentali, il funzionamento delle istituzioni, le dinamiche del lavoro e dell’impresa, il valore della partecipazione democratica. Ed è proprio attraverso queste discipline che si può contrastare in modo strutturale la cultura della violenza, dell’impunità, della sopraffazione.
Per questo, il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani chiede al Ministro dell’Istruzione e del Merito, prof. Giuseppe Valditara, un impegno chiaro e concreto per:
- potenziare stabilmente la presenza della classe A046 in tutti gli istituti secondari di primo e secondo grado;
- attribuire in via prioritaria l’insegnamento dell’Educazione Civica ai docenti specializzati in ambito giuridico-economico;
- garantire la stabilizzazione del personale docente della A046, oggi in gran parte precario;
- aprire un tavolo tecnico per ridefinire il ruolo delle discipline giuridiche ed economiche nel curricolo scolastico.
Non possiamo più permetterci di educare i cittadini del futuro senza dar loro la grammatica del diritto, della responsabilità, della legalità. Non possiamo restare indifferenti di fronte a una generazione che chiede risposte e strumenti, mentre il mondo attorno si fa più incerto, più aggressivo, più disorientato.
Il rilancio della A046 è una scelta di civiltà.
Prof. Romano Pesavento
Presidente CNDDU