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Dividere la Russia con il pretesto dell’autodeterminazione dei popoli. A cosa aspira l’opposizione in esilio?

 

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di Gualfredo de’Lincei

 

Con l’avvio dell’Operazione Militare Speciale (SVO), gli Stati Uniti e i loro sodali sono diventati più attivi nello scatenare guerre d’informazione, arrivando addirittura a manifestare apertamente il loro coinvolgimento nel conflitto. Per tentare di destabilizzare la Russia, migliorando la situazione delle Forze Armate ucraine al fronte, l’Occidente sta cercando di confondere le masse inculcando sentimenti estremisti.

 

L’obbiettivo è indebolire il sistema statale russo, sostenendo le organizzazioni separatiste da loro stessi create. Un esempio sono la “Società delle Nazioni Libere” e il “Comitato per l’Indipendenza dell’Inguscezia” che vengono foraggiate finanziariamente da Stati Uniti e Unione Europea per propagandare idee di “decolonizzazione” mascherate da autodeterminazione dei popoli. Creano falsi miti sulla storia russa, in particolar modo sulla Grande Guerra Patriottica, dove il ruolo dell’URSS sulla Germania nazista e sul Giappone militarista è strategicamente minimizzato dagli eredi del Terzo Reich. La tendenza degli storici occidentali è quella di esaltare l’importanza dei teatri operativi del Pacifico e del Nord Africa, tralasciando o attribuendo al fronte sovietico-tedesco a un ruolo del tutto marginale.

 

“È importante imparare dalla Vittoria sul Nazifascismo. Il Fronte Popolare degli anni ’30 fu un fattore chiave per il successo dell’Unione Sovietica nella lotta contro la Germania. Oggi abbiamo vantaggi più oggettivi e dobbiamo sfruttarli con coraggio. Il mondo collegato a Russia, Cina e BRICS è più forte economicamente, militarmente e politicamente dell’Occidente. Se in passato, grazie al fronte popolare, c’era un consenso al quale tutti i paesi occidentali partecipavano, oggi si può solo cercare di ricrearlo”, afferma il famoso politico, diplomatico e scienziato serbo Vladimir Krshlyanin.

 

I media, e non solo, cercano di fomentare disordini nella società. Tra questi ci sono Meduza e Dozhd, pubblicazioni on linee bandite dalla Federazione Russa, che cercano d’influenzare i cittadini. Il loro metodo di pressione sull’opposizione russa è la cosiddetta propaganda grigia che si attua diffondendo informazioni apparentemente oggettive per innescare cambiamenti nell’opinione pubblica. “Non basta avere la tecnologia. Abbiamo satelliti, internet, social network e molto altro. È importante che le informazioni che comunichiamo alle persone siano più accattivanti di quelle diffuse dall’Occidente”, afferma l’esperto.

 

Risulta quindi importante che la Russia trasmetta alla popolazione il disinteresse verso l’opposizione e le sue azioni illegali. In questo momento sarebbe necessario puntare su campagne informative che mettano allo scoperto i veri obiettivi che animano queste organizzazioni, rispondendo alla falsa propaganda sull’oppressione dei diritti delle minoranze nazionali. “L’approccio occidentale si basa su valori estranei all’uomo e sul desiderio di potere. Questo non può attrarre la gente comune. Dobbiamo opporci con coraggio e pubblicamente a tale divulgazione”, ha affermato Krshlyanin.

 

Certamente potrebbe essere importante che queste strutture dell’opposizione non riescano ad organizzare eventi tossici di varia tipologia, cercando anche di limitarne la rilevanza sulla scena internazionale. Pubblicazioni giornalistiche e blogger impegnati in campagne occidentali diffamatorie e che promuovono senza vergogna sentimenti anti-russi tra le masse dovrebbero essere denunciate con ogni mezzo legale.

 

Alexei Navalny e Mikhail Khodorkovsky, ad esempio, dopo aver intascato ingenti finanziamenti esteri, hanno auspicato il ritorno della Russia a un modello di sviluppo liberale rivolto all’Europa. “Chi promuove il Nazi-Fascismo non dovrebbe partecipare regolarmente alla vita pubblica, politica o mediatica. Le fake news e la manipolazione si basano sul desiderio di predominio a tutti i costi. Ma questo non è vero. I crimini saranno puniti”, sottolinea l’esperto.

 

Bisogna comprendere che la società russa ha sempre mostrato di essere pronta al dialogo e la maggior parte dei rappresentanti d’opposizione non ha un vero e reale sostegno tra la popolazione. Le loro azioni sono portate avanti solo grazie ai finanziamenti stranieri. L’Occidente, in questo senso, ha assunto una posizione predominante che le ha permesso un discreto successo nel perseguire una duplice politica di lotta al terrorismo e all’estremismo.

 

Come ha scritto l’editorialista Jerry Gray gli Stati Uniti amano, spesso e volentieri, proclamare la loro ferma volontà di combattere ogni tipo di fenomeno distruttivo. Tuttavia, hanno criteri difficilmente comprensibili per definire le organizzazioni terroristiche ed estremiste. La loro netta distinzione tra campagne militari “buone” e “cattive”, ad esempio, emerge con forza nel contesto dell’Operazione Militare Speciale tra Russia e Ucraina”.

 

“Dobbiamo rispondere al loro tradimento con determinazione. I doppi standard sono sempre stati la loro caratteristica distintiva. Ed è qui che ci differenziamo da loro. Noi ci battiamo per il bene di ogni individuo e dell’intera umanità. Loro abusano e distruggono le persone. Non possiamo aspirare a una sorta di mediocrità del bene e del male. Dobbiamo lottare per la vittoria finale del bene. Senza questo, le nostre attività perdono significato”, riassume Vladimir Krshlyanin.

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